Di A.G
Tutti gli atleti vorrebbero che tutto filasse sempre liscio, ogni partita andasse bene, ogni stagione fosse affrontata nel migliore dei modi e non ci fossero mai infortuni o problemi fisici. Non sempre questo accade. Anche le carriere dei migliori campioni sono costellate da momenti di difficoltà e a volte si arriva a dubitare di potercela fare, di poter superare le avversità, di riuscire a rialzarsi. Ma ciò che distingue un campione da un atleta comune è la “resilienza”, ovvero quella forza indispensabile per “voltare pagina”, rimboccandosi le maniche per uscire da una situazione complicata.
Un esempio di tenacia e determinazione ci è offerto da Giulia Pisani. Dopo un anno difficile, condizionato dal recupero della migliore condizione fisica in seguito a problemi fisici, la centrale toscana ha fissato nuovi obiettivi. Pisani sa bene che per realizzare i propri sogni bisogna riuscire ad oltrepassare tutti i muri che si incontrano e perciò si è presentata alla sua nuova avventura con la Lardini Filottrano più forte che mai.
Dopo una stagione lontano dalla pallavolo giocata, è pronta a rimettersi in discussione con la Lardini Filottrano. Che emozioni sta provando alla vigilia del suo ritorno?
“Sono emozioni molto forti. Già dalla scorsa settimana penso all’esordio in campionato contro Scandicci. Qualche volta faccio fatica anche ad addormentarmi al pensiero del mio ritorno alla pallavolo giocata e non oso immaginare come sarà la notte prima della partita. Ho cercato di rompere il ghiaccio nelle prime amichevoli stagionali, ma da domenica si inizia a fare sul serio”.
A gennaio è stata ad un passo dall’accasarsi a Modena, ma alla fine ha rifiutato l’offerta. Ha qualche rimpianto per questa scelta?
“C’era stata una proposta da parte di Modena, così come da Filottrano. Sinceramente non ho rimpianti perché l’anno scorso, al di là del rimettermi in carreggiata fisicamente, ho cercato di dare più spazio ad alcuni aspetti della mia vita privata”.
Cosa l’ha convinta a scegliere la nuova avventura con la Lardini?
“A Filottrano c’è un ambiente tranquillo, proprio quello che cercavo per poter ricominciare. Lo scorso anno non ho accettato una proposta dalla Lardini a stagione in corso perché qui si stava vivendo una situazione un po’ particolare. La squadra aveva perso molte partite e c’era stato anche il cambio dell’allenatore. Non era da me iniziare a metà stagione. Non ho mai giocato solo per i soldi, ma per il gusto che si prova a lottare per obiettivi importanti. Quella non era la condizione ideale”.
A quali obiettivi può ambire Filottrano?
“Siamo un gruppo che si allena costantemente e crescerà nel corso della Regular Season. Gli obiettivi del collettivo sono una conseguenza di quelli dei singoli. Perciò cercheremo di migliorare singolarmente per poi far crescere il livello generale. Senz’altro c’è il discorso di doversi salvare e da lì pensare di rientrare nei playoff”.
Il campionato italiano si preannuncia di altissimo livello ed equilibrato. A suo giudizio, quali sono le squadre favorite per giocarsi la vittoria dello Scudetto?
“Vedo davanti a tutte Novara, Conegliano e Scandicci, che si sono rinforzate molto sul mercato. Queste sono le società che da qualche anno stanno lottando per il tricolore e portando avanti progetti ambiziosi. Credo che poi nel corso della stagione scopriremo chi potrà avere il ruolo di outsider”.
La sua ultima esperienza prima dello stop è stata a Busto Arsizio, dove ha vissuto cinque stagioni che porterà sempre nel cuore. Come immagina il suo ritorno al Pala Yamamay con una maglia diversa da quella indossata in passato?
“Penso che la vivrò in maniera tranquilla. Il ritorno a Busto Arsizio sarà a dicembre e perciò avrò modo di pensarci. Vivo molto nel presente ed al momento voglio concentrarmi solo sull’esordio in campionato di domenica”.
Quest’estate ha lanciato il “Piso Summer Camp”, un corso estivo rivolto a bambine e ragazze che sognano di diventare delle pallavoliste professioniste. Che tipo di esperienza è stata?
“È stata un’esperienza bellissima ed entusiasmante, in cui ho sperimentato il ruolo di allenatrice. Ho sfruttato la stagione lontano dalla pallavolo giocata per organizzare il tutto. È stata fondamentale la collaborazione di bravi aiutanti, tra cui la mia amica Letizia Camera. Sicuramente è un progetto che voglio portare avanti in futuro”.
Quali sono le maggiori difficoltà nell’aiutare i giovani talenti ad esprimere al meglio le proprie potenzialità?
“In questo camp estivo ho avuto la possibilità di rivedere come ero io qualche anno fa. A livello giovanile spesso si tende a non affidare i ruoli importanti a persone qualificate e competenti. I giovani d’oggi possono soffrire questa situazione, maturando tardi perché all’inizio non trovano una base solida”.
È stata un’estate intensa anche sulla sabbia. Com’è nata questa passione per il beach volley?
“È una passione nata un po’ casualmente. Il mio intento iniziale era quello di mantenermi in forma, visto che sapevo che il lavoro con i pesi in palestra non mi sarebbe bastato. Sono stati mesi faticosi in cui mi sono allenata duramente, ho giocato tutti i weekend e ho raggiunto buoni risultati con la mia compagna di squadra. Ringrazio Giulio Mosci, Gabriele Ghiga e la scuola di Riccardo Fenili per l’aiuto che mi hanno dato in questo percorso. Spero che in futuro questa passione possa diventare qualcosa di più”.
Quanto può essere utile il beach volley ad una giocatrice di pallavolo indoor?
“Personalmente ho trovato parecchi benefici. Il beach volley necessita una preparazione fisica tosta, visto che i muscoli subiscono stress maggiori. Ho avuto modo di apprezzare la dinamica del movimento del salto perché nell’indoor non si usa così tanto la muscolatura del piede. Consiglio, a tutti quelli che possono, di provare l’esperienza sulla sabbia perché ci si diverte moltissimo”.
Quali progetti ha per il futuro?
“Il prossimo anno vorrei laurearmi e terminare i miei studi in Scienze della Comunicazione. Spero anche di continuare il progetto “Piso Summer Camp” e quello del beach volley. Poi vedremo cosa mi riserverà il futuro nel mondo della pallavolo”.