Di Redazione
Il nuovo braccio armato bustocco si racconta a La Prealpina, tra dentro e fuori il campo.
Nata a Gramsh, in Albania la giocatrice classe 1995 è una delle atlete più note e apprezzate, nonché capitana della Nazionale. Nonostante nel suo Paese il volley non sia così diffuso.
«La differenza con l’Italia è enorme. Non ci sono allenatori bravi e non è uno sport così seguito. Viene visto più come un’attività per tenersi in forma che non da praticare a livello agonistico».
E Bici come si è avvicinata alla pallavolo?
«Una mia amica ha iniziato a giocare nella squadra del mio paese e mia mamma mi ha dato il permesso di andare con lei però mai avrebbe pensato che potessi arrivare a tali livelli».
La chiamata di Mondovì, tre estati fa, è sembrata quasi un sogno. «Stavo disputando l’Euroleague con la mia Nazionale ed ero con gran margine la miglior realizzatrice del torneo – racconta -. Quando il mio procuratore mi ha proposto Mondovì non ho esitato. Non è stato semplice, perché non parlavo né italiano né inglese, ma da lì è iniziato tutto».
Poi il grande salto a Novara. «Del tutto inatteso – ammette l’opposta che in Albania ha vinto 4 scudetti -. Quando me l’hanno detto pensavo a uno scherzo. Mai avrei creduto di potermi ritagliare dello spazio accanto a Paola Egonu e invece è successo. La differenza tra Al e A2 è notevole: il gioco è più veloce e le giocatrici sono tutte tecnicamente più forti ma è uno dei migliori campionati al mondo».
A Novara, la scorsa stagione, Bici aveva la sua curva personale formata dalla comunità albanese locale di cui era diventata la beniamina. Sarà così anche a Busto Arsizio?
«Mi auguro si possa ricreale la stessa situazione. I tifosi dell’Igor mi hanno detto che verranno a vedermi al PalaYamamay e nello scontro diretto faranno il tifo per l’Uyba ma solo perché ci sono io».
E ora la maglia con i lustrini che le piace tanto per una nuova e stimolante sfida.
«Voglio dare tutto, aiutare la squadra il più possibile – spiega con una determinazione che le si legge negli scuri occhi marroni –. Vogliamo fare meglio della scorsa stagione, competere con i top team come Conegliano, Novara, Scandicci e Monza senza pensare che siano più forti.
Qui c’è un gran gruppo e questo può fare la differenza».
Bici sarà, almeno in avvio in attesa di Karsta Lowe, l’opposta titolare
della squadra di Stefano Lavarini. E poi?
«Penso solo a giocare il meglio possibile, a dare il massimo – replica pronta Era -.
Karsta è forte, veloce ed è mancina, ma non conta chi andrà in campo: l’importante è fare bene. Essere protagoniste nelle prime partite della stagione regala sensazioni bellissime ed avrò la possibilità di farmi vedere e conoscere».
Bici ha già conquistato le sue compagne per il suo carattere dolce e amabile anche fuori dal campo.
«Sono un tipo tranquillo, mi piace rilassarmi guardando dei film e adoro nuotare. Amo tantissimo il mare: sogno di vivere almeno tre mesi al mare per fare il pieno e così togliermi per un po’ la voglia!»