Alison, il Mammuth, torna a Roma, dove è diventato grande

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Di Redazione

Era il 2011 e Alison era una brillante realtà del beach volley internazionale anche perché con Emanuel Rego costituiva una coppia straordinaria e potenzialmente in grado di dominare per anni. Ma serviva una vittoria importante, un’incoronazione. Quale città migliore di Roma, la capitale degli imperatori? Alison e Rego in finale affrontano i connazionali Ricardo Santos e Marcio Araujo, li battono e conquistano una medaglia storica.

Si tratta solo di una delle cinque vittorie che Alison, soprannominato il Mammuth, ha conquistato senza riuscire mai a ripetersi nonostante altri quattro tornei e altrettante semifinali con due medaglie d’argento e un bronzo (vinto con Harley Marques).

Ora, a otto anni di distanza vorrebbe di nuovo riassaporare l’oro insieme ad Alvaro Filho: “Roma rappresenta una tappa fondamentale della mia carriera – dice Alison – tornare a giocare al Foro Italico mi obbliga a una responsabilità speciale e mi offre una motivazione in più. Le qualificazioni olimpiche sono alle porte, nessun team si tirerà indietro, sarà ancora più duro del solito”.

Alison, 33 anni, ama Roma e non solo per quella vittoria: “Adoro giocare a Roma, città fantastica, impianto meraviglioso con un pubblico incredibile, caldo ed entusiasta. Io sono di origine italiane, I miei nonni si trasferirono in Brasile dall’Italia e io stesso conosco molto bene il paese e la sua gente. Non posso essere più felice per il ritorno in calendario di Roma e mi auguro che questo appuntamento diventi fisso anche per le stagioni del World Tour a venire”.

Quella composta da Alison e Alvaro è una coppia giovane anche se il Mammuth è uno dei grandi veterani del circuito. Il loro livello di gioco sta crescendo con il passare delle settimane. Sono reduci da quattro semifinali consecutive e soprattutto dalla vittoria di Espinho, che ha cumulo con l’argento di Vienna e Mosca e il quarto posto di Tokyo. Alison è felice: “Stiamo migliorando ed è un’ottima cosa anche perché siamo andati subito in campo e abbiamo avuto poco tempo per allenarci, alcune cose sono arrivate al volo, altre hanno bisogno di un po’ di perfezionamento. È un momento delicato ma anche divertente perché concretizzare dei risultati da zero è sempre fantastico”.

(Fonte: FIVB.com)

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