Di Redazione
E’ la scuola il punto di partenza. Tra i banchi lo studente diventa cittadino consapevole, mentre in palestra, quello stesso ragazzo, mette da parte ogni teoria ed ogni formula per sperimentare cosa vuol dire collaborare, condividere e più in generale accogliere l’altro.
Sono queste le premesse con le quali questa mattina, dalle 9.30, nella Sala Olivetti del Museo MITI, è iniziato l’incontro dal titolo “Diversamente abili, ugualmente atleti”, inserito nel programma della due giorni del Campionato Italiano di Sitting Volley. La tappa fermana della terza edizione di questa competizione nazionale dedicata alla disciplina paralimpica ha incluso infatti un appuntamento dedicato a quattro classi prime dell’Istituto Montani di Fermo che hanno risposto presenti, ed in religioso silenzio hanno ascoltato le tante storie legate al Sitting Volley raccontate dai relatori.
Tutto è iniziato con i saluti dell’Assessore allo Sport Alberto Scarfini e della Dirigente scolastica Margherita Bonanni. E’ Scarfini a definire il Sitting Volley “un’opportunità nella quale l’Amministrazione crede” e a ringraziare uno dei dirigenti della Scuola di Pallavolo Fermana, società organizzatrice dell’evento, Lorenzo Giacobbi, “perché si dà alla Città con progettualità sempre importanti”. Alla Dirigente Bonanni è andato invece il compito di ricordare ai suoi ragazzi che, lo sport in generale, e il Sitting Volley in particolare, rappresenta “un’ottima palestra per imparare ad essere buoni cittadini”.
Nato nel 1956 in Olanda, il Sitting Volley è arrivato in Italia solo nel 2013 quando già molte erano le nazionali che si erano formate per gradi tra gli anni ’60 e ’80. Il Sitting Volley ha dunque in Italia una storia assai recente ed è la storia di uno sport divertente da giocare e votato all’inclusione, perché prevede da regolamento che in campo ci siano sempre due persone con disabilità. Si gioca sei contro sei, stesse regole e stessi ruoli della pallavolo. Un campo di sei metri per cinque, con una rete più bassa a dividere i due team che devono affrontarsi stando ben attenti a restare sempre a contatto con il terreno di gioco, quindi parola d’ordine è “vietato sollevarsi”! A raccontare questo nuovo punto di vista dal quale guardare la la disabilità sono due campioni veri che dalla pallavolo giocata sono passati a quella allenata per approdare poi al Sitting Volley: Amauri Ribeiro, CT della Nazionale Italiana Sitting Volley Femminile ed Emanuele Fracascia, CT della Nazionale Italiana Sitting Volley Maschile. Proprio Fracascia ha ricordato il cambiamento del suo approccio alla disabilità: “Se una volta vedevo la disabilità prima di vedere le persone, poi è stato il contrario e ho iniziato a vedere prima le persone”.
Intervento dopo intervento, il Sitting Volley viene disegnato ai ragazzi come metafora della vita, “una competizione alla quale tutti siamo chiamati a partecipare rispettando le regole e gli avversari con l’impegno di viverla in maniera propositiva e al massimo delle nostre possibilità”, questo il messaggio di Luca Savoiardi, Presidente del Comitato paralimpico marchigiano. E così, i ragazzi provocati dai tanti interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata sono stati trascinati da Cristina Marinelli, psicologa dello sport, in una dimostrazione del Sitting Volley e, seduti ai loro posti da uditori, hanno provato a cimentarsi nel gioco e poi a riflettere sulle sensazione date dal loro corpo, sulle emozioni e sui pensieri, il tutto per concludere che è quanto mai importante prendere consapevolezza del nostro corpo e cominciare a pensare che tutti possiamo superare i nostri limiti. I suoi limiti ha di certo superato Riccardo Scendoni che, con Federico Ripani e Cristiano Crocetti, oltre a vestire i panni della squadra di casa, la Fluid Fermana, veste anche la maglia della nazionale azzurra. Riccardo ha avuto un incidente a 16 anni che gli ha causato l’amputazione del piede destro. Lo sport allora era tutto e proprio lo sport gli ha dato lo stimolo per ripartire, così come lo stimolo da questa disciplina lo ha ricevuto Sergio Venanzoni che, dopo aver giocato ed allenato, ha scelto di rispondere alla chiamata della Scuola di Pallavolo Fermana diventando il capitano della compagine maschile. Sabato e domenica, 1 e 2 giugno, saranno due giorni intensi che vedranno confrontarsi sei squadre: Fonte Roma Eur ASD, PianoterRA Sitting Volley Ravenna, ASD Pallavolo U&A Bacci Campi Bisenzio, Ducanero FEA Telusiano Volley, Pallavolo Ponte Buggiane e Fluid Fermana.
In palio ci sono gli ultimi due posti disponibili per accedere alla finale di Modena del prossimo weekend.
(Fonte: comunicato stampa)