Di Redazione
Valentina Arrighetti non ha certo bisogno di presentazioni, il suo palmares infatti parla da se. Per tanti anni è stata avversaria di Novara, il prossimo anno invece vestirà la casacca proprio delle campionesse d’Europa. L’ex centrale azzurra, intervistata da “La Stampa Novara“, racconta di non averci pensato due volte a firmare per l’Igor.
Nel mondo del volley è soprannominata «Piske», che in lingua norvegese significa «frusta». Proprio come i suoi attacchi, vere e proprie «frustate», sferzate, che fanno male da difendere. E Valentina «Piske» Arrighetti arriva alla Igor con la promessa di far male alle sue avversarie, ora che finalmente Novara l’avrà dalla sua parte dopo averla vista per tanti stagioni da rivale. Arrighetti, 34 anni, 189 cm, sarà l’alternativa a Chirichella e Veljkovic al centro.
Si dice che sia stato coach Massimo Barbolini a indicarla al direttore generale Marchioni tra i suoi «desiderata» per la nuova Igor volley. «Questo non lo sapevo ma, se così fosse, ne sarei lusingata, conosco Massimo Barbolini per essere stata sua atleta per sei anni, e c’è un grande rapporto di stima reciproca».
Che ricordi ha di Novara? «Ricordi poco piacevoli, nel senso che mi vengono in mente due eliminazioni, quando giocavo a Bergamo, nel 2009 in una semifinale scudetto e l’anno dopo in Coppa Italia. Poi ci sono stati tanti altri incroci, ma in particolare ricordo quelle due partite».
Di acqua ne è passata tanta sotto i ponti, quella era ancora l’Asystel. «Vero, ora è cambiato tutto, e Novara è una delle società più ambite dalle atlete. Infatti quando sono stata contattata non ci ho pensato su due volte. Stiamo parlando di una delle realtà storiche del nostro campionato, che da anni ormai lavora bene e ad altissimo livello come testimonia il prestigioso trionfo europeo».
La sua è anche una scelta di vita, se si può dire? «Diciamo così, infatti dopo tanti anni mi ritrovo a giocare vicino a casa, non mi era mai capitato da quando me n’ero andata per iniziare la mia carriera al Club Italia e poi in serie A. Avere vicino la mia famiglia, a un’ora e mezza di distanza (Genova, ndr), è una gran cosa e in un certo senso mi farà sentire a casa anche a Novara».
Conosce già qualche sua compagna della Igor? «Sì, certo, conosco bene Cristina Chirichella e Stefania Sansonna, compagne di nazionale. Conosco anche Vasileva avendoci giocato assieme due stagioni».
Cosa vede nella sfera di cristallo? «Mi aspetto una stagione difficile e importante, per ovvie ragioni non sarà semplice far meglio dello scorso anno, visti i risultati conseguiti, ma ci proveremo. Mi piace alzare sempre l’asticella».