Di Redazione
Elena Pietrini, impegnata attualmente nella VNL con la Nazionale Seniores Femminile, è una delle giovani promesse del volley italiano. Intervistata dal “Corriere dello Sport“, racconta gli inizi e la crescita costante che l’ha portata a giocare nella massima serie oltre che con la maglia dell’Italia.
Dodici mesi fa o poco più, la Volleyball Nations League le era servita per farsi conoscere al grande volley internazionale, ma prima dell’ultima gara di Eboli era stata “spedita” alle Finali Nazionali Under 18, per contribuire a portare a Roma l’ennesimo titolo della bella storia del Volleyrò Casal de pazzi, che di scudetti ormai da tanti anni ne sta facendo incetta e che ha appena vinto il suo sesto tricolore consecutivo con l’Under 18.
In fondo per lei quello era un atto dovuto, perché era stato proprio il fondatore della società romana (e del suo bellissimo progetto) Andrea Scozzese, prima che il destino maligno ce lo strappasse in un incidente stradale, a dare una svolta alla vita di Elena Pietrini, schiacciatrice azzurra, dotata di un fisico da modella e della potenza di un fabbro.
Elena, con il suo sguardo eternamente sereno, ci racconta così l’inizio del suo “amore” con la pallavolo: «Sono nata ad Imola, ma ci ho vissuto soltanto un anno, perché mio padre Alberto e mia madre Laura si erano trasferiti in Emilia per lavoro, poi sono arrivata a Livorno, dove ho cominciato a giocare. – ha raccontato il martello azzurro che ha compiuto 19 anni nello scorso mese di marzo – Io avevo scelto di fare danza classica, ma ben presto avevo dovuto smettere, troppo alta diceva l’insegnante ed ho cominciato a dedicarmi al volley».
Pallavolo che era già praticata da sua sorella Giulia, che Elena andava spesso a guardare con piacere mentre si allenava. «Avevo 14 anni o poco più quando ho ricevuto l’offerta di trasferirmi a Roma per giocare con il Volleyrò. Certi treni passano una sola volta e seppur con qualche timore ho accettato di fare della pallavolo la mia vita» .
Il volley l’ha vista crescere velocemente, progredire, farsi le ossa, farsi conoscere. In quattro stagioni è salita dalla B2 alla B1, dalla A2 alla A1, ma soprattutto ha indossato tutte le maglie azzurre. Con l’Under 18 ha vinto il Mondiale ed è stata premiata Mvp, con l’Under 19 si è messa la medaglia d’argento al collo, una medaglia dello stesso calore, ma decisamente più importante l’ha ricevuta a Tokyo quando con la nazionale seniores è diventata vice-campione del Mondo.
A dispetto di un inverno non facile i progressi di Elena sono stati grandi ed evidenti: «Ho avuto diversi acciacchi, ma mi sono ripresa bene. Sto lavorando molto per diminuire i miei difetti». La ricezione è un po’ il tallone d’Achille di questa stupenda ragazza di 186 centimetri, che a soli 19 anni sembra già una giocatrice fatta e formata. Ma su questo suo limite la schiacciatrice tricolore ci svela una novità che tutti vedranno a breve: «Mi alleno duramente per progredire in ricezione. Un po’ dipende dalla vista, io non riesco a mettermi le lenti a contatto, ma a giorni dovrebbero arrivarmi degli occhiali che potrò utilizzare anche in partita».
L’estate azzurra sarà intensa (dopo la VNL ci sarà la qualificazione olimpica, poi l’Europeo), ma gli “esami” di Elena continueranno anche in campionato, dove giocherà per la prima volta in un club importante e con ambizioni e concorrenza. Pietrini giocherà a Scandicci nella Savino del Bene, in un reparto in cui spiccano i nomi di due campionesse: l’azzurra Lucia Bosetti, con cui spesso gioca in coppia anche nell’Italia di Mazzanti e il martello messicano Samantha Bricio, che torna in serie A1 dopo un anno in Turchia: «Sarà un’esperienza nuova, in passato ho giocato in società diverse, sarà più duro trovare posto per scendere in campo».
Sulla panchina toscana Elena ritroverà Marco Mencarelli, un tecnico che la conosce bene per averla già guidata nella nazionale Under 18. Questa è Elena Pietrini, sempre sorridente, decisa e convinta. Il suo sguardo ha fatto innamorare i tifosi e raccolto tantissimi primi piani nelle riprese tv della VNL che girano il mondo. Tanto che non si fa fatica ad immaginare che presto la vedremo in primo pianto sulle riviste patinate, ma lei ci ha già detto che: «Questa cosa non mi spaventa…»