Davide Mazzanti e gli algoritmi per alzare le prestazioni delle atlete

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Sport e numeri nell’argento della Nazionale Femminile di Mazzanti agli ultimi Mondiali. Come riportato da “La Repubblica Affari & Finanza“, il ct azzurri si basa molto sugli algoritmi.

Algoritmi e schiacciate, Davide Mazzanti è il commissario tecnico della Nazionale italiana di pallavolo femminile, argento ai Mondiali giapponesi del 2018, che si è preparata per il torneo utilizzando i dati elaborati da Math&Sport, startup dell’incubatore del Politecnico di Milano, con immagini delle giocatrici durante gli allenamenti.

Mister Mazzanti, gli algoritmi per alzare il livello delle sue atlete, l’argento ai Mondiali è arrivato anche così? «I Big Data sono una realtà in espansione, ci troviamo a gestire un incredibile flusso di dati e dobbiamo imparare a usarli, allontanandoci da alcune realtà, come quella americana, che stabiliscono un modello, applicandolo a tutti gli atleti. Il pericolo è la generalizzazione, il vantaggio che arriva dalla tecnologia è invece individualizzare il talento, tirando fuori sensibili miglioramenti anche nei campioni, capaci di gestire un numero di dati superiore alla media, come diceva Karch Kiraly (fuoriclasse statunitense degli anni 90, in Italia a Ravenna). Il mio compito, analizzati i dati, è creare una parola che riesca a produrre una percezione nell’atleta. Stimoli piccoli, precisi, la rete neurale di un atleta è fitta».

Un sistema che impone un lavoro diverso per l’allenatore. «Voglio sapere quante più cose è possibile del mio sport. E supportato da questa mole di dati, c’è la necessità di affidarsi a professionisti per l’elaborazione dei dati. Ai Mondiali con l’aiuto degli algoritmi la nostra battuta, che era il nostro punto debole, è notevolmente migliorata, risultato ottenuto analizzando il rapporto dello spazio-tempo con la traiettoria della palla. E non è finita la ricerca, anzi, con le mie ragazze ho creato una timeline che spiega come venga scandita ogni alzata, ricezione o schiacciata durante una partita, con una griglia sullo sviluppo di gioco, numeri che diventano parole chiavi, che secondo lo studio delle neuroscienza non spiegano alle atlete come fare il gesto tecnico ma che spingono a farlo».

Ma l’utilizzo dei Big Data, oltre a vantaggi sulle prestazioni, crea anche dividendi dal punto di vista economico per gli sport? «Sicuramente la pallavolo dovrebbe sfruttare la tecnologia puntando sul fan engagement, coinvolgendo i tifosi al palazzetto con il video tracking, proponendo le azioni di gara da diversi punti di vista per creare emozioni durante le pause della gara, tipo nei time out. Altre discipline come il calcio, il basket, nuoto o tiro con l’arco stanno sfruttando al massimo il potenziale dei Big Data».

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI