Di Redazione
Tutto pronto per domani pomeriggio alla Max Schmeling Halle di Berlino per la finale di Champions League femminile. Alle 16.00 l’Igor Gorgonzola Novara e l’Imoco Volley Conegliano si daranno battaglia per alzare al cielo l’ambito trofeo. Le lombarde, vista la finale Scudetto, partono da “sfavorite” ma le gare secche sono tutta un’altra cosa. A suonare la carica, Paola Egonu, intervistata da “Il Gazzettino Treviso“.
Paola Egonu, come sta vivendo la vigilia della prima finale di Champions League? Nonostante la giovane età è abituata ai palcoscenici importanti, ma immaginiamo che un pizzico di emozione ci sia… «È sempre un’emozione giocare una finale, soprattutto quando sai che la posta in palio è così alta. Ci si allena una stagione intera per essere pronti a questi appuntamenti e anche se mi troverò a vivere la mia prima finale di Champions credo di essere già abbastanza abituata a gestire pressioni di questo tipo».
Tra campionato e playoff scudetto ha segnato quasi 800 punti. Contando anche le coppe siamo intorno a mille. È soddisfatta della sua annata? «Parto dal presupposto che nello sport, come nella vita, si possa sempre migliorare. Ciò detto, al di là dei punti fatti mi piace fare attenzione a quelli che sono gli errori commessi, specie quelli evitabili o fatti registrare in momenti decisivi. Da questo punto di vista ho ampi margini di miglioramento».
Dopo l’argento mondiale con l’Italia, la stagione dei club è iniziata praticamente subito. Quali sono le sue condizioni di forma dopo una stagione agonistica che, nell’ultimo anno, non si è quasi mai fermata? «Fortunatamente sto bene, ma devo ammettere che giocare con questi ritmi è sfiancante. Le settimane per staccare completamente dalla pallavolo sono poche, a volte solo pochi giorni in cui giocoforza si devono concentrare i viaggi per ritrovare i propri cari e i propri affetti».
La vostra finale scudetto è andata in crescendo: male in Gara 1, meglio in Gara 2, a due punti dal prolungamento della serie in Gara 3. Qual è la “vera” Igor oggi? «Nelle finali scudetto abbiamo fatto fatica a esprimere il nostro gioco migliore, credo che questo sia successo anche per merito di Conegliano. La vera Igor è quella che ha fatto un incredibile percorso in Champions. Una squadra che non molla mai e che in queste settimane si è preparata per essere pronta all’appuntamento di Berlino, consapevole tanto della posta in palio quanto del proprio valore».
Il 13 marzo ha potuto osservare, al Palaverde, Conegliano in Champions (andata dei quarti, 0-3 dall’Eczacibasi). Dopo quella batosta avrebbe immaginato di ritrovarla in finale? «Conegliano è una squadra fortissima e di certo non sono sorpresa o stupita dal percorso che ha compiuto. Ha dovuto superare qualche ostacolo importante per arrivare a Berlino ma parliamo di una squadra che negli ultimi anni è arrivata ripetutamente all’atto finale della Champions e che veniva considerata tra le favorite per arrivare fino in fondo già a inizio competizione».
Poco dopo la finale di Berlino giocherà la Nations League con l’Italia a Conegliano, nel “suo” Veneto. Egonu ci saranno i suoi cari? «Con ritmi così intensi è difficile riuscire a visitare familiari e amici e questa tappa alla Zoppas Arena sarà una buona occasione per ritrovare tante persone care, a partire da mia mamma, parenti e amici».