Di Redazione
Palleggiatore dell’Itas Trentino e della Nazionale Maschile, è diventato pian piano il vero perno della sua squadra. Simone Giannelli, che nonostante la giovane età ha già un’esperienza invidiabile, è cresciuto anche grazie all’aiuto di uno dei migliori coach al mondo, Angelo Lorenzetti, come lui stesso ha dichiarato in un intervista rilasciata al “Corriere del Trentino“.
A proposito di allenatore, nel suo percorso di crescita pallavolistica ce n’è stato uno che ha influito più di altri nella sua formazione? «Angelo (Lorenzetti, ndr). Osservando le sue attitudini, si sveglia alle 5 del mattino e trascorre tutto il giorno in palestra a studiare e analizzare i diversi aspetti del gioco, legge tanti libri, anche di filosofia, ho aumentato la mia mole di lavoro sul piano teorico e ciò si è rivelato efficace. Da quando è arrivato lui ho cambiato il mio modo di giocare, mi ha aperto gli occhi, è riuscito a farmi fare cose che non sapevo nemmeno di poter fare. Gli devo tanto».
Le ha suggerito qualche titolo di filosofia? «Mi ha consigliato dei libri, sì, su diversi aspetti mentali che per gli sportivi sono molto interessanti, perché la differenza sono convinto la faccia la testa. Il fisico e la tecnica ormai sono doti che tutti posseggono, ma i campioni veri, come Matey Kaziyski, hanno qualcosa in più».