Di Redazione
Altra giornata di Superlega e altra sconfitta per Modena Volley che proprio non riesce a trovare continuità nel gioco e a portare a casa una vittoria. Contro la Vero Volley Monza, infatti, arriva una sconfitta, forse inaspettata che fa male per il morale della squadra.
“Se credevamo di aver fatto due passi in avanti settimana scorsa e dopo la vittoria a Karlovasko in Champions, – dichiara il centrale Simone Anzani – ci sbagliavamo perché oggi abbiamo giocato male. Non ho ancora guardato i numeri e non so neanche se li guarderò ma penso che in tutti i fondamentali abbiamo fatto più fatica di loro. È una costante di questi ultimi mesi a cui dobbiamo trovare una soluzione perché purtroppo il momento clou sta arrivando e ci dobbiamo arrivare nelle migliori condizioni. Dovremo fare dell’autoanalisi, analisi di squadra con tutti, essere lucidi soprattutto e cercare di trovare questa maledetta quadratura del cerchio”.
“Io non sono l’allenatore, io credo che in alcune cose dobbiamo migliorare, penso che la nostra fase break non sia abbastanza importante per questo livello e per i giocatori che siamo. – continua il centrale gialloblù – Penso che dobbiamo fare qualcosa in più, anzi pretendere qualcosa in più tra battuta, muro e difesa, perché le partite si vincono con la continuità del servizio e del cambio palla, ma soprattutto secondo me si vincono perché la fase break point funziona. Quindi se riesci a fare quei due, tre, quattro o cinque break point a set sarebbe bello. Non lo so magari sbaglio, forse non ho le competenze, non sono un allenatore, devo pensare a fare il mio in campo ma secondo me è questo”.
La classifica non cambia vista la contemporanea sconfitta di Milano, ma forse più che guardare ai risultati e alla classifica è meglio guardare in casa propria per cercare di risolvere i problemi che ha Modena in questo ultimo periodo…
“Il calendario non lo guardo da un mese. Sto solo pensando a noi stessi, a me, alla squadra, a quello che dobbiamo fare per venirne fuori.- conclude Anzani – Noi in questo momento dobbiamo solo guardare in casa nostra e successivamente gli altri, però dobbiamo avere il focus che non sia Milano, Verona o Trento, Civitanova… noi dobbiamo pensare a Modena, il resto deve essere solo un contorno! Però nel nostro terremoto l’epicentro siamo noi!”