Di Redazione
Una bella e agile vittoria quella della Trentino Itas ieri sera alla BLM Group Arena nella gara di andata delle Finali di CEV Cup contro il Galatasaray Istanbul. Un successo che permette a Giannelli e compagni di compiere un bel passo avanti verso la Coppa, ma il club di Via Trener si porta con se lo spauracchio della finale di due anni fa a Tours, quando la squadra gialloblù vinse il match di andata 3-0 per poi perdere al ritorno il match 3-1 e il golden set 15-13 contro i francesi. Se lo ricorda bene Angelo Lorenzetti….
“Siamo dove eravamo due anni fa, io, Simone, Nelli e tutta Trento, e vogliamo fare un passo diverso da allora. Sappiamo che sarà molto simile, innanzitutto perché sapevamo delle difficoltà e degli impegni che la formazione turca ha avuto prima di questa partita. Adesso avranno una settimana per recuperare le energie, sappiamo dell’ambiente “caldo” che troveremo, sappiamo che non ci sarà il video check perché questa è la CEV e quindi è vero, c’è molta somiglianza con quella gara. Insomma, speriamo e vogliamo che la fine sia diversa”.
“Adesso ogni partita è fondamentale perché ci si gioca qualcosa e quindi bisogna dare il massimo sin da subito, provarci in modo tale che se qualcosa non va, si può provare a cambiare l’aspetto tecnico, non l’approccio. In queste due partite i ragazzi ci sono riusciti, – continua Lorenzetti – molte volte non ci riusciranno dal punto di vista tecnico, ma l’importante è che ci siano sempre dal punto di vista mentale. Adesso arriva il bello, ci dobbiamo divertire, lottare, sappiamo della forza degli avversari in queste manifestazioni, però bisogna continuare divertirsi”.
“Stasera sono contento perché i ragazzi hanno fatto quello che ci eravamo detti, con lo stile che ci eravamo detti di fare. Mi sembra che la squadra abbia approcciato bene al match, si divertano anche a giocare, a volte giocano un po’ con la pallavolo però tutte le squadre sono cosi, ogni tanto fanno “casino” (ride ndr). Noi siamo questi e fino alla fine cercheremo di migliorare qualcosa, – conclude il coach di Trento – l’importante che queste emozioni che hanno in campo le sappiano trasferire a chi li guarda”.