Di Roberto Zucca
Non sarà stato facile abbandonare quel campo per te. Dovrebbero insegnarvi già dalle giovanili come si gestisce quel momento. Quel momento in cui il corpo, che sa sempre tutto, vi abbandona momentaneamente, cede, non risponde più alla vostra voglia di esserci sempre, in campo, e affrontare chiunque, qualunque fatica. Quel momento è proprio il vuoto in cui è difficile calarsi, le giornate spese a recuperare, a pensare, a mettere in dubbio un’intera carriera. Poi però si risale, piano piano, scalino dopo scalino:
“E non è semplice mi creda. Ho lasciato Latina, una società con la quale avevo stabilito un bellissimo rapporto e un gruppo nel quale avevo trovato dei compagni, degli amici con i quali condividere il campo e gli allenamenti è stato bello sin dal primo allenamento”.
Quanto è dura vedere tutto dal divano di casa?
“Parecchio. Tu sei lì e vorresti essere di supporto a Simone (Parodi ndr) o a Swan (Ngapeth ndr), lasciando loro la possibilità di chiudere un punto. Poi ti rendi conto che devi pensare a te stesso per tornare più forte, più determinato di prima”.
Con chi si affronta quel momento?
“Con chi fa il tuo stesso mestiere. Penso alla vicinanza di ex compagni come loro, a Massari, a Piano, a Marretta. Persone che durante la loro carriera sono stati lontani dal campo ma hanno risaputo salire la china. Con fatica, con sacrificio”.
Ha pensato di lasciare tutto?
“Si. Ci ho pensato. E quando l’ho fatto ho rivisto un film, lungo 15 anni, che ho ripercorso ricordando ciò per cui ho sacrificato tanto. La pallavolo è la mia vita. Basta. Una certezza. Una consapevolezza forte. E una promessa, ovvero tornare ad essere più forte di prima”.
Tornare dai propri affetti aiuta?
“Eccome. A casa c’è un medico bravissimo che mi sta aiutando a recuperare e con cui sto facendo un lavoro duro ma promettente. Ha capito le mie volontà e ha capito che voglio tornare per dare il 100%”.
Dove le piacerebbe tornare Federico?
“Ovunque. Voglio tornare. Voglio esserci. Voglio essere quello di un tempo”.
Possiamo dire che per la stagione 2019/2020 Tosi c’è?
“Lo scriva. A caratteri cubitali”.
Buon recupero, guerriero.