Di A.G
Alzino la mano quanti avrebbero scommesso in un titolo di MVP della Final Four di Coppa Italia al di fuori del duo Egonu-Fabris. E quanti pensavano a Letizia Camera tra le papabili? Forse nessuno, lei no di certo. Tutt’al più in una stagione dove si è adattata al ruolo di riserva in un roster che vuole ottenere risultati importanti in ogni competizione.
I meriti della palleggiatrice piemontese aumentano esponenzialmente se pensiamo quale ingrato compito coach Massimo Barbolini le ha affibbiato: dare la svolta a una finale che aveva preso una piega sbagliata per Novara. Letizia non ha sentito pressione ed è riuscita a mettere in campo una grande prova di lucidità e carattere, che ha ridato linfa vitale anche alle compagne. Insomma, a Verona è stata riconosciuta l’importanza dei gregari; quelli che permettono, in un modo o nell’altro, le imprese dei campioni. Questo perché, quanto più si è soli, tanto più vincere diventa difficile.
Ecco le dichiarazioni che la protagonista della finalissima ha rilasciato ai nostri microfoni.
Seconda Coppa Italia consecutiva e titolo di MVP. Se lo aspettava questo epilogo?
“Quando si gioca per club di alto livello, quale è Novara, è normale prepararsi a questo tipo di evento pensando di vincerlo. Abbiamo vissuto qualche difficoltà, ma abbiamo lavorato duramente per superarla e presentarci a Verona all’altezza delle nostre avversarie: l’epilogo è stato il giusto premio per quanto fatto prima e durante questa Final Four. Personalmente, il titolo di MVP è qualcosa di unico e meraviglioso, anche se la cosa che mi rende più orgogliosa è aver dato il mio contributo alla vittoria della squadra”.
Quali emozioni ha provato durante la premiazione?
“È successo tutto rapidamente. Si comincia a realizzare davvero quello che è capitato nelle ore successive alla vittoria. Devo dire che il premio di MVP è stato una fantastica sorpresa. In generale sono contenta di aver raggiunto questo obiettivo con un gruppo fantastico e soprattutto con una prestazione che ha esaltato lo spirito di sacrificio e la voglia di vincere di ognuna di noi”.
Su quali fondamentali avete principalmente costruito la vittoria contro Conegliano?
“Sapevamo che contro un avversario fortissimo come Conegliano sarebbe servita una partita al limite della perfezione e nei tre set vinti è quello che abbiamo messo in campo. Abbiamo lavorato bene in difesa, tolto sicurezze al loro attacco e siamo state concrete nello sfruttare le occasioni che la partita ci ha offerto. Il tie-break è stato di altissimo livello con un solo errore gratuito di Conegliano e un’infrazione per parte: questo dà ancora più valore al nostro successo”.
Novara arrivava da un mese con alti e bassi. Come avete trovato la forza e la lucidità per reagire alle difficoltà?
“Il bello dello sport è che il campo offre sempre l’occasione per rialzarsi dopo un momento difficile. Forse giocare qualche partita complicata e subire alcune sconfitte ci ha aiutato nella nostra crescita, stimolandoci a dare ancora di più e a reagire. Volevamo dimostrare a noi stesse e alle nostre avversarie che non eravamo quelle dello 0-3 con Conegliano e direi che ci siamo riuscite”.
Il suo ingresso è stato determinante. A questo punto le piacerebbe trovare più spazio nella seconda parte di stagione?
“Non so se il mio ingresso sia stato determinante. L’aspetto fondamentale è stato riuscire a vincere la Coppa Italia e lo abbiamo fatto con una grande prova di carattere. Ho sempre lavorato seriamente con l’obiettivo di farmi trovare pronta quando ci sarebbe stato bisogno e sono contenta di esserci riuscita a Verona. Continuerò a lavorare nello stesso modo, sperando di poter dare il mio contributo a quelli che sono gli obiettivi del club”.
Il titolo di MVP è il punto di partenza per coltivare il sogno Nazionale?
“La Nazionale è il sogno di ogni atleta. Ho avuto l’onore di vestire l’azzurro fin dalle selezioni giovanili, vincendo il Mondiale Juniores 2011 in Perù. Se arrivasse una chiamata sarei felice e onorata, anche se sono consapevole che in questo momento ci sia un altro progetto per il ruolo di alzatrice. Se dovesse servire, però, mi farò trovare pronta”.