Di Redazione
L’Itas Diatecx Trentino imita in tutto e per tutto la Lube e dopo aver concesso il primo set alla squadra avversaria, domina i russi del Fakel Novy Urengoy con parziali ampi, 3-1 (22-25, 25-14, 25-16, 25-19) per tornare a giocarsi una finale mondiale che stavolta sarà tutta italiana.
I motivi di interesse in questa sfida che torna a vedere dominare in ambito mondiale il nostro paese non mancano di certo: per la Lube Civitanova è la seconda finale consecutiva dopo quella persa lo scorso anno dallo Zenit Kazan. Per Trento è la quinta finale mondiale (quattro quelle già vinte, nessun’altra squadra ha comunque mai fatto meglio) e comunque vada per l’Italia arriverà un nono sigillo d’oro che manca al nostro paese dal 2012, quando Trento nella finale di Doha batté il Sada.
Se la Lube ha nettamente meritato la sua vittoria (leggi qui il resoconto) Trento non è stata da meno: la squadra di Angelo Lorenzetti è partita un po’ contratta e nervosa commettendo qualche errore di troppo forse anche per via della tensione di una partita che non si poteva sbagliare. Ma una volta che Giannelli e compagni hanno trovato le giuste misure non c’è stata partita e la sfida ha assunto i contorni di un dominio quasi assoluto.
Se nel primo set a fare la differenza sono state soprattutto se le sfumature, tutto il resto è stato caratterizzato dai fondamentali: finale di prima frazione in equilibrio quando si arriva sul 21-21, Udrys si inventa un attacco letale e uno splendido ace per poi consentire a Volkov di chiudere i conti dopo un’invasione di Kovacevic (25-22).
Dal secondo set è tutta un’altra musica: Trento cresce al servizio ma anche a muro e Giannelli prende letteralmente per mano la squadra che offre momenti di volley sublime: c’è un salto di qualità nel gioco di Trento davvero superlativo ma c’è anche la grande consapevolezza di una squadra di personalità che vuole dimostrare di essere superiore. La seconda frazione non è mai in discussione. Russell e Vettori scaraventano palloni a terra in rapida successione portando Trento anche a +9: chiudere e facile e l’Itas lo fa senza incertezze (25-14).
Terzo set che inizia in modo serrato, ma è questione di un attimo: Vettori offre il primo break con due ace, Kovacevic porge il secondo con un muro e altri due ace. Lisinac firma il terzo con un muro e un altro ace. Il Fakel è alle corde e non riesce minimamente a reagire: quando la difesa è coperta Vettori schianta la palla sul muro a cercare sistematicamente il mani fuori. Il punto set gli entra così.
E così inizia anche il quarto set che vede Trento subito avanti di tre, poi di quattro poi di nuovo di sei: sul 17-11 in uno dei time-out chiamato dal suo dirimpettaio Camillo Placì che cerca di salvare il salvare e di defibrillare una squadra del tutto in balia degli eventi Angelo Lorenzetti dice poche parole estremamente semplici e chiare: “Facciamo il nostro, facciamolo bene, non complichiamoci la vita”. Giannelli vede in Russell e Vettori le armi di distruzione globali e in Kovacevic il cecchino: la squadra gira che è un piacere e si limita a concedere qualche cambio palla senza mai andare in affanno né in difficoltà. Forse la miglior partita dell’anno di Trento, sicuramente i suoi tre set più pesanti. Fakel sconfitto e dopo tanti anni le Dolomiti tornano a farsi ammirare in una finale Mondiale: un giusto riconoscimento a un club che in un campionato difficile e di estrema competizione si è sempre comportato con grande serietà, a una squadra che ha deciso di puntare senza riserve su un palleggiatore italiano e giovane per la propria crescita e a un tecnico che ha saputo amalgamare tanti elementi diversi e dare loro un logica.
Domenica alle 17.30 ci sarà un derby, ma non è quello italiano bensì quello dei fratelli Shoji rispettivamente testa e difesa dell’Asseco Resovia e del Fakel che si affronteranno per la medaglia di bronzo.
Alle 20.30 finalissima tutta italiana (era accaduto solo una volta, nel 1992 tra Gonzaga Milano e Treviso) per l’assegnazione di un titolo Mondiale dominato fin qui dal nostro paese: di fronte Lube Civitanova e Itas Trento. Vinca il migliore…
FAKEL NOVY URENGOY-ITAS DIATECX TRENTINO 1-3 (22-25, 25-14, 25-16, 25-19)
Fakel Novy Urengoy: Kolenkoskii 3, Ananiev 1, Getman NE, Kolodinskiy, Udrys 18, Iakovlev 8, Bogdan 3, Rukashnikov, Shoji (L), Volkov 17, Petrushov (L) NE, Shenkel NE, Kliuka 5, Kimerov. Allenatore Camillo Placì.
Itas Diatecx Trentino: Russell 14, Van Garderen, Nelli, Cavuto NE, Daldello NE, Vettori 16, Giannelli, Grebennikov (L), Candellaro 6, Kovacevic 18, Codarin NE, Lisinac 11. Allenatore Angelo Lorenzetti.
Arbitri: Hernan Gonzalo Casamiquela (Argentina) e Denny Francisco Cespedes (Repubblica Dominicana).
Spettatori: Hala Sportowa, Czestochoza – 3600
Set Timing: 26′, 25′, 28′, 26′. Total Time: 1.45′.
Ace: 4-11
Muri Punto: 1-5