Eterna Simona Gioli, vince ancora: "L’Italia? Faccio tutto il tifo che si può come ex azzurra"

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Di Redazione

Ha vestito la maglia azzurra per tanti anni, ora Simona Gioli è una delle giocatrici di punta della neopromossa Olimpia Ravenna (A2 Femminile). Centrale grintoso e di carattere racconta a “Il Resto del Carlino Ravenna” questo inizio di campionato, con una piccola parentesi sulla Nazionale Femminile impegnata ai Mondiali.

Simona Gioli è il nome di spicco fra i nuovi arrivi in casa Conad Olimpia Teodora: le sue oltre 300 presenze in Nazionale, i 3 titoli italiani più uno russo e un bel po’ di ‘argenteria minore’ ne fanno il personaggio di copertina dell’esordio casalingo che ha visto le ravennati superare il Collegno Torino (3-1) e riscattare il passo falso di sei giorni prima a Perugia.

«Io personaggio? – attacca con decisione la bionda centrale – assolutamente no. Voglio essere considerata un componente della squadra alla ricerca di quei miglioramenti che ci devono portare agli obiettivi che ci siamo posti».

Cosa rappresenta Ravenna nel tuo lungo percorso di pallavolista? «Prima di tutto una piazza con una grande storia. Poi un progetto a cui dare il mio contributo, senza venire, come si dice… a svernare. Se volevo svernare lo potevo fare in luoghi più comodi e con meno responsabilità».

Emozione al contatto con il tuo nuovo palasport? «Quella c’è sempre. Al ‘Costa’ non avevo mai giocato. E sì che di palazzetti ne ho girati...», risponde ridendo.

Soddisfatta del tuo esordio interno? «Non molto della mia prestazione individuale, ma non è questo che mi interessava. Intanto è arrivata la vittoria, quello che contava di più e che ci dà morale per migliorare ancora il nostro gioco di squadra. E’ ovvio che ad inizio stagione non siamo al top, anche perché gli infortuni non ci hanno dato tregua e il mio ruolo richiede chimiche speciali da trovare col palleggiatore. Ma qui a Ravenna ci sono tutte le condizioni per lavorare al meglio e posso solo dir bene della società e dello staff».

Una parola sulla Nazionale (l’Italia è qualificata per le semifinali, mentre gli Usa di Kiraly sono stati eliminati). «Faccio tutto il tifo che si può come italiana e come ex azzurra. Sapevo che stavano lavorando molto bene e che i risultati potevano venire. Ora c’è la semifinale e quel fenomeno della Egonu può portarci ancora più avanti con quel talento fisico che ha. Ne ho incontrate tante di attaccanti così devastanti in carriera: le russe, le cubane… ma ora c’è lei, è il suo momento, se lo deve godere. La stanchezza, a quel punto, non si sente più: l’adrenalina la spingerà ovunque».

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