Il libero di Chieri, Giorgia Caforio: "Mi aspetto molto da me stessa, di dare il massimo per la squadra"

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Di Redazione

Una passione, quella per la pallavolo, che inizia da piccolissima.

«A 5 anni mi divertivo a palleggiare contro il muro in quella che sarebbe diventata la mia passione senza freni, la pallavolo!». Inizia così il suo racconto Giorgia Caforio che in questa stagione è approdata tra le fila della Reale Mutua Fenera Chieri ’76. Classe 1994 il libero biancoblù sin da piccola aveva le idee ben chiare su quello che sarebbe stato il suo futuro: «Sognavo la Nazionale e cercavo sempre il meglio senza mai accontentarmi: invece che 99 palloni giusti dovevo farne 100, per me era una sfida continua». La sua tenacia non è passata inosservata e nel 2012, a 18 anni, Giorgia esordisce in A2 con la Cedat 85 San Vito (Br): «In quel momento ho capito che la pallavolo sarebbe stata la mia vita e che lavorando sodo ce la potevo fare, e così è stato, nonostante al Sud sia diverso perché c’è poca visibilità e bisogna lavorare il triplo. Ogni allenamento e partita erano una scommessa e non potevo permettermi dei cali. I due anni e mezzo a Soverato (dal 2015 a gennaio 2018) sono stati una scuola importante, ma a Cuneo mi sono convinta che la strada era quella giusta e che tutto il lavoro svolto fino a quel momento stava dando i suoi frutti».

Ed è proprio con i colori di Cuneo che Chieri per la prima volta la conosce, da avversaria: «Quando sono venuta in questa città durante i playoff sono stata subito colpita dall’ambiente passionale e familiare che c’è attorno alla pallavolo. Sono contenta di aver ricevuto la chiamata per difendere i colori biancoblù per questa stagione. Stiamo lavorando bene e Chieri la trovo una città su misura per me: mi sembra di essere a casa».

Casa che per Giorgia significa Latiano, un paese di circa 15.000 abitanti in provincia di Brindisi. Ed è proprio qui che Giorgia è tornata ad inizio ottobre per ritirare un premio durante la tradizionale “Fera”, una tre giorni di festa che riunisce tutto il paese: «L’Amministrazione Comunale di Latiano ha organizzato un evento per premiare l’eccellenza del paese e ci tenevano alla mia presenza. Vorrei ringraziare la società per avermi concesso di poter partire e partecipare alla serata e ringrazio anche per il premio “Eccellenza Sportiva del Comune di Latiano”. Sai, io non mi sono mai vantata di quello che sono, ma spero di poter essere un esempio per i bambini». Non solo premio, ma anche famiglia: «Sono molto legata ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta e seguita, soprattutto mio papà. Per me sarà difficile quest’anno tornare a casa nel giorno libero, per questo motivo i 3 giorni passati con loro e con i miei amici sono stati un toccasana, un recuperare le energie per affrontare al meglio la stagione».

Stagione che ormai sta per entrare nel vivo: «Stiamo proseguendo con il lavoro e ci stiamo preparando al meglio per quello che sarà un campionato di altissimo livello. Siamo tutte molto concentrate ed entusiaste e credo che continuando a lavorare insieme riusciremo a toglierci delle soddisfazioni. Le sconfitte? Non dovranno abbatterci, ma dovranno essere un motivo di crescita. Io vivrò la stagione come una sfida personale e a me piacciono le sfide, soprattutto quelle difficili. Mi aspetto molto da me stessa, di dare il massimo e contribuire al meglio all’obiettivo della squadra».

Grinta e determinazione non mancano a Giorgia che conclude il suo racconto presentando il suo ruolo, il libero: «Un ruolo a due facce che a me piace tantissimo. È mentale e richiede il prendersi delle responsabilità. Non ti da modo di sfogare con un attacco, ma con una ricezione, difesa o alzata perfetta. È difficile, duro e ti porta a dover essere sempre concentrata. Ho passato dei momenti in cui pativo il non riuscire ad entrare in partita, ma poi ho imparato ad uscire dai momenti di crisi da sola, soprattutto quando prendi ace o non riesci a difendere un attacco. Non facendo punti il libero deve avere sempre un atteggiamento positivo ed infonderlo alla squadra. Una buona ricezione o difesa caratterizzano il mio ruolo ed è proprio da quei fondamentali che si sviluppano le azioni successive. Negli anni il libero si è evoluto e palleggiando anche siamo il secondo regista della squadra e molto dipende da noi. Che dire, il mio ruolo è difficile, ma decisamente molto intrigante».

(Fonte: comunicato stampa)

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