Di Roberto Zucca
Sorprese, conferme, spettacolo puro. Sembrano questi ancora gli ingredienti della seconda giornata di Superlega maschile. La sorpresa arriva dalla Puglia, dove una tostissima Castellana costringe Modena al quinto set e a perdere un punto prezioso in chiave classifica. La squadra allenata da Velasco si trova di fronte un avversario che quest’anno con Falaschi al palleggio ed elementi quali Renan e Motjaba darà del filo da torcere agli avversari. Serve un super Zaytsev per chiudere la pratica. Tutto tranquillo nell’anticipo del sabato per Perugia, che di fronte alle telecamere Rai liquida una Verona che si spegne in alcuni momenti chiave della partita dimenticando la forza del suo roster. Civitanova, ritrovando Sokolov, liquida la pratica Ravenna in poco più di 60 minuti, confermandosi una delle candidate al dominio del campionato. Trento non è da meno, e in quattro set porta a casa il primato contro Sora che incassa il secondo k.o. consecutivo. Monza risale la china, vincendo nel difficile campo di Latina e contro un’avversaria che lentamente sta trovando una sua identità e riuscirà ad ottenere più punti di ciò che ci si aspetta. Anche Milano infine, ottiene i suoi primi tre punti in casa, battendo per 3-1 una Padova ancora scarica e incapace di fronteggiare un’avversaria che senza Abdel Aziz appare comunque meno fragile di ciò che si pensa. Siena e Vibo Valentia sono invece le avversarie che si contenderanno il posticipo del martedì in una sfida che in caso di vittoria dei calabresi scombussolerebbe e non poco la classifica ottenuta sin qui.
Il top di giornata: i 30 punti di Ivan Zaytsev in primis. Geloso forse dei numeri stratosferici del suo corrispettivo al femminile Egonu, lo Zar vince più di un set da solo e contribuisce come nessun altro alla vittoria di Modena su Castellana. Velasco ne esalta le performance a fine di ogni gara e il biondo più famoso della pallavolo ripaga la fiducia e l’entusiasmo graffiando un’avversaria con le unghie e con i denti. Lo segue a ruota Leon, che sabato sera a Verona gioca alcuni frangenti del primo e del secondo set in maniera illegale. Altezze stratosferiche e perfezione in ogni fondamentale sono il biglietto da visita di un campione che a Perugia e in generale nel nostro campionato vuole dimostrare di essere il più forte. E fino alle prime due gare di Superlega, non ha deluso le aspettative. Il terzo a ottenere il dieci in pagella è quel Sokolov che questa sera ha sfornato 14 punti fondamentali per il successo di Civitanova su Ravenna. Una prova senza sbavature per l’opposto marchigiano e per Simon, che torna nel suo ruolo da protagonista ottenendo subito la doppia cifra. Sfida tutta trentina quella tra Kovacevic e Rusell per il primato di top scorer della squadra. Finora a spuntarla è stato Russell, reduce da un avvio di stagione per cui Mosna ha riniziato a dormire sonni tranquilli. L’americano incanta e gioca una pallavolo meravigliosa con Giannelli. La banda serba non sta a guardare ma Trento appare quest’anno veramente rinnovata e ritrovata nel gioco e nell’entusiasmo. Un gradito ritorno è anche quello di Matteo Piano che sigla 11 preziosissimi punti che aiutano Milano ad uscire da una mini-crisi causata dall’infortunio del suo bomber Abdel Aziz, tornato dai Mondiali non in piena forma e di cui solo nei prossimi giorni si capirà l’entità dell’infortunio alla schiena. Il centrale astigiano torna ad essere la stella della squadra e riserva ai tifosi di Busto una prova di carattere. Quindi bravo Brodo di Piano. Anche i cugini di Monza non stanno a guardare e a Latina sfoggiano il trio delle meraviglie Ghafour-Yosifov-Orduna che fa scintille e aiuta Vero Volley ad ottenere i primi tre punti della stagione. Monza è un’ottima compagine e con il completamento di Dzavoronok che già lo scorso anno ha fatto faville, può ritagliarsi un bel ruolo.
Il flop di giornata: Padova su tutte. La squadra di Baldovin perde una gara alla sua portata e manca totalmente di gestione nei momenti topici. La sua arma vincente, quel duo formato da Randazzo e Travica non gira ancora oleato come la scorsa stagione. Il nuovo assetto con Torres produce buoni risultati ma non basta. Da Padova gli addetti ai lavori vogliono sicuramente di più. È quello che forse dovrebbe pretendere anche da sé stesso Nikola Grbic, che anche sabato sera manda in campo una squadra che nel primo set fa fatica a mettere la palla in campo. Le scelte del tecnico appaiono discutibili, soprattutto quella di tenere Birarelli costantemente in panchina. Savani e l’ex capitano azzurro danno un’identità forte a questa squadra, nella quale viceversa manca un leader in campo che sappia trascinare i compagni. Spirito appare troppo fragile per gestire una corazzata come Perugia e l’avversario ne approfitta sempre. Necessario riflettere? Sicuramente.
Grandi riflessioni attenderanno anche Gianluca Graziosi, coach di Ravenna, che perde contro Lube, mettendo in campo una squadra priva invece di qualsiasi entusiasmo. Orfana del senso competitivo inferto da Orduna lo scorso anno, Ravenna si gioca poco e male le sue carte. Stupisce su tutti Argenta in panchina, grande protagonista della scorsa stagione a Modena. Perché le chiediamo, mister?
Nulla da eccepire su Sora. L’avversaria Itas è sicuramente di un livello superiore ma la squadra ciociara, risulta molto individualista e poco collettiva. Chissà se, rispetto allo scorso anno, sarà capace di uscire dalle difficoltà incontrate e trovare una sua strada. Attendiamo fiduciosi.