Di Redazione
Si potrebbe dire un amore sotto rete, anche se in realtà sono due sport differenti. Elena Pietrini, fresca vincitrice della medaglia d’argento ai Mondiali in Giappone, e Andrea Sipala, cestista della Juvi Ferraroni, sono giovani, belli e fidanzati. Ecco la bella intervista rilasciata dalla coppia al quotidiano di Cremona “La Provincia”.
Amore ad alta quota. Non è il titolo di una nuova serie, ma la bellissima storia di Elena e Andrea e in mezzo c’è Cremona. Perché la coppia in questione è formata da sportivi e in questi giorni si sta godendo il sole nel centro della nostra città. Lui (classe 1995) è Andrea Sipala, cestista e ala grande della Juvi Ferraroni. Lei (classe 2000) è Elena Pietrini pallavolista e schiacciatrice della nazionale italiana che solo pochi giorni fa ha sfiorato la vittoria del campionato del mondo. «Diciamo che sono nove mesi che siamo fidanzati» attacca Andrea. «In realtà però ci siamo conosciuti qualche mese prima» sorride lei.
Chi ha fatto la prima mossa? Andrea prende la parola: «Sono stato io. Ho visto una sua partita quando giocava a Roma e mi ha colpito per la sua bellezza e per la sua tenacia in campo. Ho capito subito che eravamo molto simili. Le ho fatto i complimenti a fine partita. Siamo tutti e due testardi e vogliamo vincere, sempre. Ci siamo rivisti qualche tempo dopo a Milano e da lì è iniziata la nostra storia».
E’ stato colpo di fulmine Elena? «Diciamo che ho ricevuto tanti complimenti, ma quelli di Andrea erano ‘diversi’ e sono andati a segno. E’ riuscito a fare colpo puntando anche sulla parte più sportiva che c’è in me».
Prime vacanze insieme? «In Italia poco fa. Ma visti i tanti impegni è dura».
Come vive una coppia di sportivi? «Non è facile. Dobbiamo incastrare i giorni, gli allenamenti, le partite. Ma abbiamo tanta voglia di vederci e quindi riusciamo a combinare tutto, anche se sono sacrifici».
Sport differenti ma stessa passione. Vi date consigli? Elena abbassa lo sguardo: «Io di basket ci capisco poco e proprio non potrei». Andrea interviene: «Ho provato a portarla al Campetto e qualche cosa sta imparando. Suo padre era un giocatore di basket e nel sangue si vede che c’è qualche ‘fondamentale’. Diciamo che me la cavo meglio io a beach volley. L’uno per l’altra c’è una grande condivisione, quello sì. Ci supportiamo nei momenti difficili e ci godiamo quelli belli senza entrare troppo nel tecnico».
Elena gioca nel Club Italia ma nell’ultimo mese ha fatto innamorare l’Italia della nazionale. «Ci ha fatto piacere sentire il calore degli italiani. Non ci ha messo pressione, anzi».
Deluse per aver perso la finale contro la Serbia? «No. Siamo partite senza grandi aspettative. A dire il vero dopo i collegiali fatti in estate abbiamo capito di avere un ottimo potenziale. Certo, arrivare in finale e giocarsi l’oro non lo avevamo messo in preventivo. Ci abbiamo provato, è andata male ma siamo una squadra giovane che potrà conquistare presto un titolo importante. Forse nella finale abbiamo pagato un po’ di stanchezza».
Come l’oro olimpico a Tokyo 2020? «Quello è il mio obiettivo. Partecipare intendo, vincere una medaglia sarebbe stupendo ovviamente. Ci proveremo. In questi due anni dobbiamo lavorare sodo e migliorare in tante cose, non in un fondamentale specifico».
In azzurro Sylla e Egonu sono state tra le migliori ma qualcuno ha storto il naso perché di colore. Come l’avete vissuta questa cosa? «Il razzismo è una cosa senza senso. Non ci sono bianche o nere, ci sono solo ragazze italiane che lottano per far vincere il colore azzurro. Non ci hanno toccato certe sciocchezze».
Impressioni sul Giappone? «Molto bello. Le persone sono molto gentili e disponibili. Le città come Osaka e Yokohama sono davvero enormi. Ho avuto qualche difficoltà con il cibo visto che a me il pesce non piace. Ho mangiato tanto riso…».
Andrea, invece come va con la serie B in maglia Juvi? «Bene. In questo momento abbiamo vinto due gare su tre ma non abbiamo ancora capito quale potrebbe essere il nostro reale potenziale. L’ago della bilancia sarà un giocatore di peso come Marco Bona. Quando rientrerà dall’infortunio potremo capire se il nostro obiettivo sarà quello dei playoff o oppure lottare per salvarci. Io ho fiducia comunque».
Il PalaRadi che effetto le fa? Sa che in quella struttura gioca la grande rivale Vanoli. «So che c’è rivalità nei tifosi ed è radicata da anni. Da parte nostra è gratificante poter giocare in una struttura che ospita la serie A. E’ uno stimolo a fare bene. Spesso prima del nostro allenamento osservo i ragazzi della Vanoli lavorare con il coach della Nazionale, Sacchetti. Può essere l’occasione per imparare qualcosa e strappare qualche segreto. Alla Juvi mi trovo bene e spero di poter togliermi delle soddisfazioni».
E’ più duro giocare a basket o a pallavolo? Elena è certa: «A pallacanestro. Loro continuano a correre avanti e indietro e le pause sono poche. Noi possiamo tirare il fiato tra un punto e l’altro». Andrea: «Sono due attività diverse. Ma c’è da lavorare in entrambi i casi».
Obiettivi? Andrea: «Il mio è quello di fare una bella stagione e puntare in alto. Non dico al primo posto, ma ai primi posti». Elena: «Il campionato è alle porte e quindi voglio vincere più partite possibile e continuare a lavorare bene in Nazionale. L’obiettivo è quello di tornare in Giappone nel 2020 ai Giochi Olimpici».
Obiettivi come coppia? I due ragazzoni si guardano e ridono. «Abbiamo qualcosa in ballo, ma per adesso ce lo teniamo per noi..».