Di Roberto Zucca
Cadono le stelle nel campionato di Superlega. Nella terza giornata, la stella luminosa che perde il comando della costellazione è Trento, travolta da una superba Perugia e da un incredibile Leon. A condividere il primato con la squadra di Bernardi rimane però Civitanova, che a Verona coglie un’affermazione importante in un campo ostico per tutte le compagini della Superlega. Modena segue a ruota, cogliendo una vittoria preziosissima in trasferta contro Ravenna, che conferma un momento d’inizio molto difficile nell’era post Soli. Il tecnico ex ravennate dal canto suo, vince con Monza e toglie a Vibo Valentia la possibilità di cavalcare le altissime zona della classifica. Bella anche la prima vittoria al quinto set di Latina contro una Milano in crisi senza la sua stella Abdel Aziz, così come Padova che dentro le mura amiche trova il primo successo contro Castellana Grotte. Infine nota dolente per Siena, che rimane a secco di vittorie ed incappa in una brutta sconfitta al tie break contro la Globo Sora.
Il top di giornata: un indefinito Leon. Troppo poco denominarlo fuoriclasse, troppo ridotto assurgere solo al suo talento. Leon è qualcosa di più ed è sicuramente il miglior giocatore che abbia gravitato in Superlega negli ultimi anni. Impagabile il suo lavoro di stasera quando Perugia ribalta una partita che alla metà del terzo set sembrava andare nelle mani di Trento con un gioco sopra le righe e con 26 punti che fanno sognare tutta la Sir. Il cubano lega benissimo con De Cecco, che esaltato dal suo enorme valore, ne scatena le migliori doti. Perugia esplode definitivamente dopo tre giornate e così facendo la strada verso il primato in solitaria è ampiamente alla sua portata. Ad ambire lo scettro di grande protagonista della Superlega acquista terreno anche Simon con Civitanova, che tornato nel campionato che lo ha reso famoso, mette a terra 21 punti contro Verona e segue a ruota l’altro bomber della squadra Sokolov, andando a costituire un sodalizio artistico in cui Bruno pare calzare a pennello.
Super Urnaut vola invece in alto nel cielo di Ravenna e permette a Modena di tenere la quasi testa del campionato. In generale la squadra di Velasco appare unita, consapevole del proprio valore ed incanta tutta la platea accorsa al Pala De Andrè per tifare la bella pallavolo. Ma Tine oggi ha una marcia in più. E si vede. Così come Simone Parodi, che regala il primo successo a Latina dimostrando di essere ancora consapevole del suo valore. E la pallavolo, che forse in questi ultimi anni, si è dimostrata talvolta indifferente di fronte al ragazzo di Arma di Taggia, rinizia ad applaudirne le gesta. Chissà che questa stagione non gli valga definitivamente il rilancio anche in chiave azzurra. Intanto Tubertini sblocca il tabellino della classifica e si prepara a lanciare la Top Volley nella corsa per i playoff di metà anno.
Anche Monza conquista il suo posto al sole grazie al suo attacco e soprattutto grazie a Dzavoronok che segna definitivamente il passo e continua la sua affermazione in Superlega. La banda e l’argentino Orduna rappresentano le chiavi di lettura di questo successo contro Vibo un po’ inaspettato soprattutto per la buona forma dei calabresi che incappano però in una serata magica per Vero Volley.
Torna in auge anche Padova e anche in questo caso grazie alla bella prova del suo regista, quell’intramontabile Dragan Travica che con Torres affossano Castellana Grotte in un k.o. non così pesante come annunciato alla vigilia. Infine Sora ripone in Petkovic tutte le sue speranze per questa stagione. L’opposto serbo e i suoi 27 punti sono il ristoro di una Sora che a Siena fa il colpaccio e mette definitivamente in crisi una formazione da cui francamente, nelle prime tre giornate, ci si aspettava di più.
Il flop di giornata: una deludente Siena. La squadra di Cichello dopo una prima prova all’esordio che aveva convinto contro Trento nonostante la sconfitta, non trova ancora un’identità e perde anche con Sora, da una squadra che sulla carta era ampiamente alla sua portata. Un attacco approssimativo e un gioco confuso e a tratti privo di una leadership è il segnale che il mercato deve offrire i rinforzi dall’esterno. Anche perché Marouf con parte di questo attacco fa spesso molta fatica. Pure Verona su questo fronte necessita di cambi, che invece ha già in casa perché uno stratosferico Boyer da 30 punti non basta per sconfiggere Civitanova. Grbic appare ostinato nelle proprie scelte e Spirito troppo debole per gestire l’attacco scaligero. Questa Verona pratica l’harakiri da sola.
Contro Perugia ci si aspettava un Russell più decisivo, invece Trento sbaglia tanto e soprattutto le due bande lasciano spesso il tempo che trovano. Kovacevic pasticcia e Russell subisce la sua ex squadra. Così non va. Necessario riprendere fiato. Anche Ravenna necessita di un ampio respiro, ed in particolare il suo reparto offensivo. Saitta non riesce nel miracolo di far girare questa squadra e la Consar incassa un’altra sconfitta. A questo punto il recupero di Argenta appare fondamentale per riniziare la cavalcata verso la metà della classifica. Tempi duri anche per Abdel Aziz, costretto a vedere la partita dalla tribuna.
Le sue facce a favore di telecamera manifestano il disappunto per una squadra che non gira senza la sua punta di diamante. Non dispiace Tondo, bravo a gestire alcuni frangenti, ma con Sbertoli proprio non ci siamo. Serviva un regista maturo per affrontare l’assenza del bomber in questa Revivre. Infine la serata no di Vibo, spinta forse dalla prova non convincente di Skrimov, decisivo nelle prime giornate. La squadra di Valentini ora è attesa da una gara contro Trento molto complessa. Chissà se riuscirà a tornare ad essere la sorpresa della quarta giornata.