Di Redazione
Giovane, classe 1994, ma già con una discreta esperienza nel campionato polacco. Bartosz Bednorz, arriva in Italia in punta di piedi sapendo di doversi giocare il posto da titolare con Kaliberda. Un occasione, la chiamata di Modena, che come lui stesso ha dichiarato a “Il Resto del Carlino Modena”, non poteva farsi sfuggire.
L’italiano per ora si limita ai convenevoli, a un «buongiorno a tutti» sorridente durante la sua prima conferenza stampa da giocatore di Modena Volley. Ma Bartosz Bednorz, unico futuribile titolare già ad allenarsi al PalaPanini, vuole migliorare sotto tutti gli aspetti. «Imparerò anche l’italiano» garantisce il giocatore polacco reduce dallo scudetto in patria con lo Skra Belchatow di Roberto Piazza, anche se la prima lingua per raccontare e raccontarsi dopo tre settimane abbondanti di lavoro intenso al PalaPanini è ovviamente ancora l’inglese. Bednorz, viene dal più grande successo della sua carriera, lo scudetto polacco.
Cosa l’ha spinta a cambiare? «Credo sia importante cercare sempre nuove sfide. Vincere la Plus Liga è stata un’esperienza indimenticabile, senza dubbio, la miglior stagione della mia vita. Ma il campionato italiano è una sirena che non si può ignorare».
Si è già ambientato, in queste prime settimane? «All’inizio è stato un po’ un trauma, lo stile italiano è decisamente “tranquillo”: qui ognuno sembra avere tempo, devi attendere per ottenere le cose. In una certa maniera è divertente, devi solo abituarti. In palestra invece mi sto divertendo molto e c’è un ottimo clima nella squadra, credo che l’atmosfera del palazzetto sarà davvero eccitante».
Cosa ha pensato quando è arrivata la prima telefonata da Modena? «La chiamata è stata una grande sorpresa. Il mio sogno era giocare in Italia, credo sia uno step fondamentale per i giocatori giovani che ambiscano al meglio. Questo è il posto migliore dove crescere, la SuperLega è il campionato dal valore tecnico migliore al mondo».
Si giocherà il posto con Denys Kaliberda: come affronterà la sfida per entrare nello starting six? «Nella pallavolo c’è sempre da combattere, ma la cosa più importante è essere una squadra. Certamente voglio essere d’aiuto al team per raggiungere i suoi obiettivi. So che non sarà semplice per me ritagliarmi lo spazio, perché qui a Modena ci sono altri grandi giocatori, ma questo è il bello della sfida. Vogliamo vincere tante partite, ognuno di noi darà il massimo perché ciò accada».
Infine parliamo di nazionale. Come ha vissuto l’esclusione dalla rosa del Mondiale dopo aver giocato tutta la Vnl? «Senza ombra di dubbio sono rimasto molto sorpreso di non essere stato inserito nell’elenco dei convocati per il Mondiale. Ma per me è storia, il coach ha deciso così ed è tutto, non voglio parlarne più di tanto perché adesso ciò che è importante è la mia stagione in Italia».