Valentina Arrighetti: "Mercoledì toglierò il gesso. Spero che tutto si sia risolto per il meglio"

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Di Redazione

Mentre la Pomi Casalmaggiore continua il lavoro in palestra in vista della nuova stagione, Valentina Arrighetti, operata al gomito per un problema di borsite, spera di rientrare presto e iniziare la preparazione, come la stessa centrale ha dichiarato in un’intervista a “La Provincia”.

La Pomi Casalmaggiore ha chiuso la terza settimana di lavoro insistendo sui fondamentali e dando sempre più ritmo alle proprie sedute. Coach Gaspari può dirsi fortunato avendo dovuto rinunciare in questa prima fase solo a Gray e Rahimova, impegnate per il mondiale, oltre a Kakolewska che arriverà domani. Disponibile dal primo giorno ma ancora frenata da un problema al gomito, Valentina Arrighetti conta di rimettersi presto in pari col gruppo. «Ho subito un intervento al gomito per un problema di borsite – attacca la centrale genovese – e mercoledì toglierò il gesso. Spero che tutto si sia risolto per il meglio in modo tale da mettermi gradualmente al lavoro anche con la palla e riprendere al meglio in vista dell’inizio della stagione».

Che impressione ti ha fatto la squadra in queste prime tre settimane? «La cosa che più mi ha colpito è stata la determinazione di tutte le ragazze, il carattere forte di molte ragazze, specie in ruoli cruciali per l’evoluzione del gioco. Credo che ci possa essere un valore aggiunto unito all’entusiasmo che abbiamo come gruppo e che sentiamo forte nell’ambiente che ci circonda. Stiamo bene insieme e può essere normale nel primo periodo ma senza dubbio è un aspetto positivo. Dal punto di vista tecnico abbiamo ancora pochi elementi date le defezioni ed il fatto che questa prima fase di allenamento è dedicata ad alcuni particolari specifici del gioco senza che venga assemblato il tutto nella sua completezza. Vedremo con l’avvicinarsi del campionato quello che riusciremo a fare ma sono molto fiduciosa».

Venerdì scorso è passato un mese dal crollo del ponte Morandi. Quali sono le sensazioni di una genovese come lei e sta pensando di organizzare qualche evento legato al volley come fece nel 2012 con la Partita del Cuore del PalaFigoi? «La sensazione è ovviamente quella di sconforto, di dolore ma, diversamente dall’alluvione, è tanta anche la rabbia perché in questo caso l’errore umano è determinante e dunque tutto poteva essere evitato. La tragedia poteva assumere dimensioni catastrofiche perché ero abituata a vedere quel ponte zeppo di macchine incolonnate e davvero poteva essere una tragedia di portata anche maggiore. Nel 2012 fu abbastanza agevole per me organizzare quell’evento perché eravamo in pieno anno olimpico ed io ero con la nazionale. Ora potrà essere un po’ più complicato ma non c’è dubbio che stia pensando di organizzare qualcosa per cercare di dare ima mano alla mia città».

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