Di Redazione
Mentre i ragazzi stanno affrontando la seconda fase dei Mondiali in Italia, le ragazze di Davide Mazzanti, si stanno preparando al Mondiale in Giappone che prenderà il via sabato 29 settembre. Emozione e voglia di fare bene, queste le parole della capitana azzurra Cristina Chirichella, come lei stessa ha dichiarato nell’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”.
«Ci siamo. E devo dire finalmente. Si parte. Abbiamo voglia di andare in Giappone. Abbiamo voglia di giocarci questo Mondiale». Cristina Chirichella, 24 anni, capitano (giovanissimo) di questa Italdonne allenata da Davide Mazzanti ha appena chiuso le valige e preparato lo zaino per andare a Malpensa, oggi per un altro azzurro comincia l’operazione Giappone.
Come state? «Bene è stata un’estate lunga, ma anche bilanciata. In cui si sono sommati periodi di lavoro e quelli di riposo, per non arrivare troppo stanche all’appuntamento più importante della stagione. Certo se la guardi nel complesso ti sembra che sia durata molto, perché è cominciata presto la nostra stagione in Nazionale, subito dopo i playoff con la Nations League. Ma penso che abbiamo avuto anche i periodi per scaricare e per arrivare pronti a questo torneo. Dove vogliamo fare bene».
Per “acclimatarvi” con il Giappone avete anche registrato un video-promo che sta girando sulle reti Rai (che trasmetterà le gare delle azzurre dal Giappone) e su Youtube, in cui da giocatrici vi trasformate in anime giapponesi… «Non sapevamo quale sarebbe stato il risultato, ma devo dire che è stato molto carino vederlo finito. Ci siamo divertite anche a girarlo».
Per chi ha cominciato a giocare a pallavolo guardando i cartoni di Mila e Shiro (anime giapponesi dedicate al volley), questo viaggio è un ritorno alle origini… «Sì anch’io sono di quella generazione che si è avvicinata alla pallavolo proprio grazie ai cartoni giapponesi (in famiglia nessuno ha giocato a volley, ndr), ma ormai sono tanti anni che vado in Giappone. Ho fatto tanti viaggi».
Per l’Italia sono due anni di risultati un po’ altalenanti. A Montreux (il classico torneo in Svizzera, giocato a inizio di settembre e vinto dalle azzurre) cosa avete scoperto? «Che siamo una squadra giovane. Che ha il pregio di avere sempre entusiasmo e voglia di fare. Ma che a volte si fa prendere dall’ansia. Dovremo cercare di stare tranquille e affrontare una partita alla volta. Sappiamo che sarà un Mondiale molto lungo e molto difficile. Giocando quasi tutti i giorni e con i trasferimenti da una parte all’altra del Giappone. Ci vorranno molte energie sia fisiche che mentali».
Quattro anni fa l’Italia scopriva Cristina Chrichella, nel Mondiale giocato in Italia. Sulle tribune del Forum di Assago (durante la fase finale del Mondiale) comparve anche uno striscione con una proposta di matrimonio… «Dire che sono diventata una senatrice fa un po’ ridere, almeno a me. Anche perché non mi sento così vecchia e soprattutto così esperta. Oggi – quattro anni più tardi – sono ancora emozionata di poter giocare il mio secondo campionato del mondo e non vedo l’ora di andare in campo. Per quello che posso fare magari ne parlo con le compagne più giovani per cercare di spiegare loro quello che vivremo fra qualche giorno in Giappone. Sono sensazioni che è difficile raccontare anche dopo averle vissute».
Come ricorda quei giorni personalmente, in mezzo ci sono state tantissime emozioni e anche molte vittorie, tante con il club (Cristina gioca nell’Igor Gorgonzola Novara che in questi anni ha vinto tutto). «Quello era l’inizio della mia carriera in azzurro con la Nazionale seniores. E’ stato davvero intenso e indimenticabile. Emozioni che voglio vivere ancora. Certo con il nostro pubblico era differente, tutta la gente che ci seguiva, il Forum pieno per le finali».
E oggi questa Italia dove può arrivare? «Noi non facciamo proclami (non entra nel dettaglio, ma Cristina come ogni buona napoletana e come molte sportive ha i suoi riti scaramantici e amuleti al seguito anche in trasferta, ndr), ma sappiamo quanto valiamo. In questi mesi abbiamo capito che possiamo giocarcela con tutte le squadre. Dobbiamo solo gestire i nostri errori e restare tranquille… La voglia di fare bene è tanta».