Di Redazione
In una intervista apparsa su La Stampa di Novara, il presidente della Lega Volley Femminile Mauro Fabris si è espresso sulla volontà di giocare la finale playoff in gara secca, ma non da quest’anno. La stagione 2018/2019 infatti si chiuderà esattamente come quella passata.
«Nella prossima stagione nulla cambierà nella formula della finale playoff rispetto a quanto già avvenuto nel campionato che si è chiuso lo scorso maggio. La Rai, in questo momento, non riesce a garantire la messa in onda dell’ipotizzata finale secca su uno dei canali generalisti e questo è di per sé sufficiente a non farci cambiare strada». Con queste parole il presidente della Lega Volley Femminile Mauro Fabris ha liquidato le polemiche nate negli scorsi giorni. Aggiungendo: «Certo, però, la finale secca ci avrebbe aiutato non poco ad evitare qualche turno infrasettimanale che, invece, inevitabilmente si dovrà considerare data la finestra temporale in cui poter svolgere
la regular season, i playoff e la Coppa Italia. Ad ipotizzare la finale secca era stata la commissione planning, anche in virtù della particolarità della stagione a cui andremo incontro».
Fabris, però, tiene a sottolineare come lo sport, oggi, abbia bisogno nel contempo di agonismo e spettacolarizzazione: «Sono convinto che l’ipotesi verrà ripresa in seria considerazione nella prossima stagione, lo sport ha bisogno di spettacolarizzazione. Il pubblico è sempre più orientato a questo tipo di eventi, noi dovremo essere bravi ad intercettare con sempre maggior velocità le esigenze di chi ama gli eventi sportivi».
Il presidente della Lega Volley puntualizza anche come, secondo il suo pensiero, una finale secca non andrebbe ad incidere negativamente sugli introiti derivanti dai botteghini per le società finaliste: «Un evento del genere, se preparato per tempo – prosegue Fabris – sono convinto non arrechi danni economici ai club finalisti. Avere la garanzia di spazi televisivi adeguati farebbe investire somme decisamente importanti agli sponsor dell’evento che,
abbinato agli incassi del pubblico pronto ad intervenire in arene capaci di soddisfare le esigenze di diverse migliaia di spettatori, garantirebbero introiti in grado di soddisfare anche i palati più esigenti».
(Fonte: La Stampa – Novara)