Fabrizio Manni: un sogno chiamato Scudetto italiano

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Di Roberto Zucca

La sua vita si alterna fra le settimane piene di impegni in un mondo, quella della comunicazione, nel quale presta la sua esperienza per l’azienda energetica più famosa del paese e i weekend nei quali al campionato italiano finora ha conquistato due primi posti e un terzo posto su quattro tappe giocate. Fabrizio Manni è una delle conferme, acclamate e acclarate, del beach volley di questa stagione. Assieme a Carlo Bonifazi, il nuovo compagno di tante avventure sulla sabbia, forma il duetto da battere nelle prossime finali di fine estate a Catania:

“È una bella stagione, lo ammetto. Sapevo che avremmo potuto fare bene da subito con Carlo, perché in realtà in BVA ci allenavamo assieme da alcune stagioni, pur essendo in differenti coppie. Abbiamo deciso di sperimentare e di giocare assieme per esigenze di diversa natura”.

Esperimento perfettamente riuscito. Se le chiedessi il segreto?
“La voglia di vincere. Seguita da un enorme affiatamento che si costituisce con fatica, sacrificio e crescendo in un ambiente sportivo sano. Credo sia la forza della Beach Volley Academy, nella quale militano decine di appassionati che seguono questo sport e sostengono il nostro lavoro”.

Fino alla stagione scorsa giocava con suo fratello Emiliano.
“Il giocatore che sono oggi e l’esperienza maturata è frutto anche delle stagioni giocate con Emiliano, che da sempre è stato un riferimento per me, supportandomi e credendo in me in ogni situazione, sia positiva che negativa”.

Siete sostenuti e seguiti in tutte le tappe. In Italia si fa fatica a mettere insieme i vostri numeri.
“Le basterebbe venire nella nostra struttura alle undici di notte. Troverebbe quelli stessi sostenitori a bordo campo, pronti a darci una mano anche a raccogliere i palloni e a passarceli. Questo credo sia un indicatore di quanto il beach volley in Italia sia in primis una passione e una cultura prima di essere una disciplina”.

Ha mai pensato di fare di questo sport la sua unica ragione di vita?
“Si. Ti capita di pensarci. Sono quelle sere in cui magari pensi “ma se avessi fatto solo il beacher dove sarei potuto arrivare?”. È una domanda alla quale non so rispondere, sinceramente”.

Atleti come Abbiati-Andreatta li vede come dei pionieri o dei folli?
“Nutro tanta ammirazione per Tiziano e Andrea che a questo sport dedicano le loro giornate dodici mesi l’anno. Il mio lavoro in Enel, che amo molto, mi porta spesso a fare orari e trasferte che impediscono di trascorrere la serata in un campo da beach. Alla quantità devo preferire la qualità”.

È vero che passerà le ferie sui campi?
“(ride ndr) È l’unico momento dell’anno in cui con Carlo possiamo dedicarci completamente al beach volley. Quindi il mio agosto sarà ad Ostia dalle prime ore del mattino”.

Obiettivo dichiarato: Coppa Italia e titolo?
“Sono i due traguardi per i quali ci giochiamo molto in questa stagione e sarebbe bello conquistarli entrambi. È un traguardo ambito da tutti anche se penso che i favoriti saranno realisticamente le coppie che giocano per la nazionale e che quindi l’obiettivo sia il terzo posto per il quale ci impegneremo a fondo”.

E se dovesse vincere il titolo?
“Se dovessimo vincere, avrò un motivo valido per farmi un tatuaggio che racconti l’impresa!”

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