Di Redazione
Una regular season più lunga, con partenza a fine ottobre e conclusione a fine marzo o all’inizio di aprile. E sul tavolo della Lega pallavolo femminile c’è anche l’ipotesi della finale scudetto in gara secca.
Dopo le perplessità espresse dal copresidente dell’Imoco Pietro Maschio su una serie A1 a 13 o 14 squadre in una stagione che inizierà in ritardo a causa dei campionati del mondo in Giappone interviene il presidente dei club di serie A Mauro Fabris, che invita a valutare il nuovo campionato italiano alla luce del format aggiornato della Champions League, con finale unica il 18 maggio, data fortemente posticipata rispetto alle ultime edizioni che hanno visto le pantere protagoniste fino in fondo. “Vista la grande passione per il volley nella Marca trevigiana vorrei tranquillizzare tutti sul nostro obiettivo, che è aumentare lo spettacolo che questo sport sa dare grazie al suo straordinario livello” premette Fabris, che spiega: “La commissione per la composizione dei calendari, di cui fa parte anche Conegliano, è al lavoro e molte cose sono ancora in discussione”.
I punti fermi, però, non mancano: “L’ultima regular season (a 12 squadre) iniziò il 15 ottobre e finì il 10 marzo, con due turni infrasettimanali in giorni non festivi. Non è pensabile che una squadra venga messa in piedi per giocare meno di cinque mesi. Il prossimo campionato inizierà il 28 ottobre, weekend successivo alle finali mondiali che si giocheranno in Giappone, e terminerà la stagione regolare il 31 marzo o 6 aprile, quindi durerà più di cinque mesi”. Come sarà possibile? Fabris invita a guardare anche oltre i confini nazionali: “Il lavoro che abbiamo svolto insieme ad altre leghe europee e ai maggiori club del continente ha portato un risultato importante: le qualificazioni alla finale di Champions League termineranno al massimo l’11 aprile. Ci saranno quindi almeno 35 giorni senza competizioni europee (più dell’ultima stagione), nei quali potremo giocare i playoff scudetto senza interruzioni. Avremo così una stagione più lunga e potremo programmare meglio la fase decisiva della stagione italiana”.
E a proposito di match decisivi, Fabris sgancia la bomba: “Stiamo valutando di organizzare la finale scudetto in gara secca anziche al meglio delle tre partite su cinque. È un’ipotesi condivisa e apprezzata da molte squadre perché creerebbe un evento molto interessante anche sotto l’aspetto mediatico, come sarà anche la finale di Champions che disputandosi il 18 maggio ci permetterà di fare delle scelte, tenendo conto che un’A1 a 13 o 14 squadre dovrà fare tre o quattro turni infrasettimanali che scenderebbero a due in caso di finale scudetto secca. Non c’è dunque – tira le somme il presidente della Lega femminile – il rischio di una stagione agonistica particolarmente compressa. O almeno non più della scorsa”.
(Fonte: Il Gazzettino Treviso)