Italo Vullo: "Se vogliono che chiudiamo basta che lo dicano chiaramente"

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Di Redazione

Ma Tafazzi è di Massa? La domanda, provocatoria, se la fanno da tempo i dirigenti della Pallavolo Massa, targata Acqua Fonteviva per l’avventura in Serie A2 Unipolsai.

Già perché risulta difficile spiegare la capacità che la nostra città ha di farsi del male da sola.

Un atteggiamento che non fa eccezione per lo sport cittadino dove la società del Presidente Italo Vullo fatica da anni per rimanere ai vertici e per portare in alto il nome della città, per lo più e quando va bene, tra la quasi indifferenza generale. Un clima che da anni circonda quella che a tutti gli effetti è la prima realtà sportiva cittadina e su cui il Presidente Vullo ha deciso di non sorvolare più.

“Vinciamo e portiamo in alto il nome di Massa ed il nostro successo viene sommerso da polemiche sterili. Retrocediamo, come purtroppo è accaduto quest’anno, e vediamo quasi un’aria di soddisfazione generalizzata per questo insuccesso – dice il massimo dirigente della Pallavolo Massa Insomma, sinceramente viene davvero voglia di gettare la spugna. E non sto parlando solo della prima squadra ma anche dell’attività sul giovanile che, dopo anni di fatica e di ricerca spasmodica di spazi palestra, sta finalmente dando risultati importanti e dove si sta creando un movimento davvero interessante.

Mi piacerebbe che da parte dell’Amministrazione Comunale, delle forze politiche, economiche, produttive ci fosse almeno un po’ di chiarezza: volete che chiudiamo? Ok basta dirlo. Ma che lo dicano per primi ai nostri giovani atleti ed alle loro famiglie.

Ci rimettiamo dei soldi, ci mettiamo passione ed energia e poi non troviamo riscontro adeguato dalla politica o dal tessuto economico che, quando ci ascolta, ci tratta spesso con la sufficienza con cui ci si approccia a sostenere una sagra o una fiera di paese e non una società professionistica del terzo sport più importante a livello nazionale.

Forse la campagna elettorale del prossimo 10 giugno potrebbe essere l’occasione per parlare di cose concrete anche sullo sport, evitando le solite generalizzazioni e spendendo invece parole ed impegni su una realtà come la nostra. E’ vero che ci sono problemi importanti su lavoro, ambiente ecc. ma anche lo sport merita attenzione perché rappresenta un servizio alla collettività ed è indissolubilmente legato al sociale”.

Sindrome “Tafazzi”? “Non lo so. Certo anche quest’anno sono state poche le realtà produttive ed economiche che ci hanno sostenuto. A loro va il nostro ringraziamento ma per fare cose importanti per lo sport e per la città serve un coinvolgimento maggiore di tutto il tessuto economico. Da anni portiamo avanti un lavoro improbo, abbiamo disputato due campionati di Serie A2, vinto due campionati di Serie B ed un Coppa Italia di Categoria.

Tutto questo, però, lo abbiamo fatto non sentendo dietro di noi la città e questo dispiace. Sembra quasi che quando in questa città c’è una realtà che prova ad emergere tutti gli altri non solo non l’aiutino ma addirittura tifino perché fallisca. Insomma, ripeto, ci sono i margini per essere ripescati in Serie A2 ma se il panorama che vediamo intorno a noi continua ad essere quello deprimente di queste ultime stagioni forse conviene chiudere e salutare tutti”. 

In tutto questo una buona notizia c’è.

I lavori al nuovo palazzetto procedono spediti. “Si, uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. Dobbiamo ringraziare l’Amministrazione Comunale perché, almeno da questo punto di vista, ha mantenuto gli impegni ed ha speso energie importanti su questo progetto che la città attendeva da più di dieci anni. A moderare non poco l’entusiasmo su questo aspetto ci sono però voci che girano e che ci danno il Palazzetto pronto solo per dicembre e quindi di fatto praticamente indisponibile anche per la prossima stagione. Al netto di questo, però, a questo punto mi chiedo se, almeno per quanto ci riguarda, non sia comunque troppo tardi”.

(Fonte: comunicato stampa)

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