Di Redazione
E’ stata l’ultima iniziativa stagionale ufficiale rivolta al settore dello “S3” (ex minivolley) della Polisportiva Borghesiana volley.
Da tempo ormai lo spirito del settore pallavolo del club capitolino è quello di dare un valore aggiunto alle proprie iniziative sportive e domenica scorsa il “tema extra” ha riguardato l’archeologia. Presso il museo “Apr” (Archeologia per Roma) dell’università di Tor Vergata si è svolto un concentramento di “S3” con circa 150 bambini di cinque società del territorio che si sono affrontate nel verde della pineta del museo, come sempre accade in queste manifestazioni dando il meglio di loro e facendo esaltare i genitori presenti.
La Polisportiva Borghesiana volley, grazie all’accordo con il museo, ha reso più interessante la giornata sia per l’insolita location (all’aperto e coi campi contornati da una pineta a differenza delle tradizionali mura di una palestra) sia perché durante la mattinata si poteva visitare il museo con il prezioso supporto di alcune guide. Un piccolo museo di periferia, come spiegato dalle stesse guide, reso ancor più interessante dal fatto che i reperti al suo interno provengono da questi territori.
«La Polisportiva Borghesiana volley intende portare avanti e approfondire la collaborazione con l’università di Tor Vergata» fanno sapere i dirigenti del club capitolino. Alla fine della manifestazione la Polisportiva Borghesiana ha regalato a tutti i bimbi una maglia in ricordo della giornata.
Per far sì che questa giornata riuscisse al meglio c’è stato il consueto e come sempre fondamentale operato dei dirigenti Marco Perugini, Giuliana Montaldi e Massimo Iacono (che è il responsabile del settore minivolley), ma anche di altri collaboratori come Andrea Anitori, Federica Zoffranieri, Noemi Lingenti, Emiliano Dattilo, Barbara Pluderi e delle piccole atlete del club capitolino che hanno partecipato.
Le precedenti iniziative di “S3” erano state invece caratterizzate dalla presenza di “Save the Children”: i racconti fatti dai ragazzi dell’organizzazione sui bambini meno fortunati nati in territori dove c’è la fame o peggio la guerra sono stati seguiti con attenzione e sensibilità dai grandi, ma anche dai piccoli.
Da sempre la Polisportiva Borghesiana volley è impegnata, oltre che nell’attività sportiva (solo pochi anni fa il club militava nei campionati di serie C maschile e femminile), anche nel sociale: da anni il club partecipa a eventi sportivi nel carcere di Rebibbia, organizza manifestazioni per la raccolta fondi per un paio di villaggi in Africa ed ora si rende pure protagonista di questi tornei a tema.
Marco Perugini, Giuliana Montaldi, Massimo Iacono, Stefano Criscuolo e tutto il movimento pallavolistico del club capitolino crede fortemente nei valori dello sport e del sociale per far crescere i suoi atleti: perché, come recita lo slogan dello striscione visto anche domenica scorsa nel concentramento “S3”, alla Polisportiva Borghesiana “la pallavolo è passione”.
(Fonte: comunicato stampa)