Di Redazione
Battendo 3-0 (25-22, 25-23, 27-25) in gara #5 della finale scudetto la Lube Civitanova, la Sir Safety Conad Perugia conquista il primo scudetto della sua storia.
Forse è finita nel modo più giusto, sicuramente nel modo più prevedibile: la Sir Safety Conad Perugia conquista il suo primo titolo nazionale al termine di una finale scudetto comunque sofferta e faticosa, lo fa solo alla quinta partita dopo le due sfide perse a Civitanova. Ma lo fa battendo per la seconda volta in pochi giorni la squadra campione uscente per 3-0 e giocando una pallavolo potente, aggressiva, a tratti travolgente.
Giusta la vittoria in gara #5 se si guardano i dati delle statistiche; sacrosanta se si va a pesare quello che le due formazioni hanno offerto non solo in questa gara decisiva ma nel corso di tutta la stagione. Perugia ha comunque chiuso da leader una durissima regular season ed è arrivata senza incertezze a questa finale.
Analizzare i set è relativamente facile perché l’andamento della partita è stato piuttosto costante; nei primi due la Sir ha conquistato con rabbia pochi break decisivi difendendoli alla morte fino all’ultimo. Nel terzo è stata rabbiosa nel bloccare la Lube che era riuscita a reggere fino a conquistarsi il set point e ha concluso alla prima occasione alla sua maniera: servizio devastante che costringe a un affannoso recupero Grebennikov e su una free ball Zaytsev scaglia il pallone fuori. Zaytsev, il giocatore che potrebbe andarsene ha firmato i due palloni finali decisivi della stagione.
Il punteggio finale, 25-22, 25-23, 27-25, rende l’idea solo fino a un certo punto della superiorità di Perugia: la squadra umbra non ha mai dato l’impressione di poter perdere questa partita. O forse sarebbe giusto dire che la Lube non è mai sembrata nelle condizioni di poterla vincere. Abissale la differenza tra la specificità dei due alzatori: De Cecco ha completamente oscurato il grande talento di Christenson entrando su tutti i palloni con idee ed efficacia e senza incertezze. L’argentino ha letteralmente preso per mano i suoi fisicatissimi attaccanti e li ha portati a schiacciare nel campo avversario. Juantorena, 10 punti, non è stato all’altezza delle prestazioni precedenti che lo avevano visto top scorer e leader della sua squadra e anche Sokolov non è bastato.
Una vittoria che va al di là dell’individuale e dei meriti del singolo: Perugia ha fatto di più e di meglio come squadra, non si discute. A riconoscerlo al termine della partita sono stati anche Medei e i suoi giocatori. I Block Devils hanno vissuto una di quelle rare stagioni in cui vivi da vero protagonista, dall’inizio alla fine e non concedi quasi nulla a nessuno. Sarà difficile anche per la stessa Perugia ripetere un’impresa del genere, soprattutto ora che mille dubbi affiorano sul futuro dei protagonisti di questa stessa impresa, a cominciare da Bernardi, oltre che da Zaytsev.
La finale scudetto si chiude con Perugia sul trono e i tifosi a festeggiare lungo dalla Rocca Paolina lungo corso Vannucci fino al Palazzo del Priore, sotto il Grifo. Perugia non aveva mai vinto uno scudetto di pallavolo maschile: la Sirio che cessò l’attività disgraziatamente nel 2011 vinse l’ultimo titolo nel 2007… Sarà una lunga notte per Perugia e i perugini, la Champions League – per ora – può attendere.
Sir Safety Conad Perugia – Cucine Lube Civitanova 3-0 (25-22, 25-23, 27-25)
Sir Safety Conad Perugia: Cesarini (L), Shaw, Russell 6, Zaytsev 10, Berger 6, Colaci (L), Atanasijevic 17, De Cecco 1, Podrascanin 5, Anzani 7. Non entrati Andric, Della Lunga, Ricci. Allenatore Lorenzo Bernardi.
Cucine Lube Civitanova: Sokolov 18, Candellaro 1, Sander 1, Juantorena 10, Casadei, Stankovic 5, Kovar 14, Grebennikov (L), Christenson 4, Cester 3, Marchisio (L), Zhukouski. Non entrati Milan. Allenatore Giampaolo Medei.
Arbitri: Roberto Boris di Vigevano (Pavia), Daniele Rapisarda di Udine.
Spettatori: 4300, sold out.
Timing: 30’, 34’, 38’. Totale: 1.42’
Ace: 8-4
Muri: 8-7