Di Redazione
Imoco Campione d’Italia: la squadra veneta batte in casa in gara #4 l’Igor Novara, campione uscente, e conquista il secondo titolo della sua storia… 3-1 (28-26, 25-21, 22-25, 25-12).
Era una partita comunque decisiva, in un senso o nell’altro. Troppo umiliante la sconfitta subita in casa dall’Igor Novara, troppo ghiotta l’occasione per le pantere.
L’Imoco scende in campo con la responsabilità, che potrebbe anche essere un peso, di chiudere la serie alla prima occasione: non c’è un’opportunità migliore di questa dopo aver vinto in trasferta nettamente gara #3. PalaVerde stracolmo, atmosfera di grande festa, di grandissime speranze: tutte le pantere scendono in campo con un cuoricino disegnato sul braccio sinistro, dentro il cuore il numero 7. È un messaggio di affetto per la grande assente Raphaela Folie, che segue la partita in divisa da gioco, con le stampelle e il ginocchio sinistro appoggiati a un cuscino. Barbolini decide di partire con Enright in campo e Plak in panchina.
Il peso della partita si sente soprattutto nei primi scambi: poi con lo scorrere dei cambi palla l’Imoco comincia a sciogliersi e si fa più aggressiva: sul 7-8 le Pantere alzano notevolmente il livello della loro difesa, arrivano quattro punti consecutivi e Novara sembra in crisi: due soli punti su otto… Imoco continua a crescere con una difesa davvero aggressiva, tutto cuore, Novara non trova i colpi risolutivi. Occorrono due estenuanti minibreak alle piemontesi per rifarsi sotto e rimettere in discussione un set che sul 21-17 sembrava già chiuso. Occorrono cinque scambi a Imoco per schiodarsi da quota 22: finale davvero splendido anche perché Novara non commette più gli errori visti in precedenza e Barbolini mette di nuovo Plak per Enright. Samantha Fabris annulla due set ball a Novara; Conegliano riesce a gestirne altri due miracolosi sempre su una difesa durissima della palla. Sul terzo, quando Paola Egonu si presenta a rete senza muro scaraventando fuori, l’Imoco Conegliano chiude una prima frazione sofferta e difficilissima (25-21).
Novara parte decisamente più convinta nel secondo set: Gibbemeyer con Enright di nuovo al centro e Plak in panchina, mette giù due muri pesanti mentre Egonu continua implacabile a spazzolare il campo avversario. Novara si prende quattro punti di agio e poi inspiegabilmente si inceppa: difesa Imoco che torna a recuperare un paio di palloni impossibili e grazie a due muri di fila il divario è dimezzato. Novara comincia a soffrire la passione del PalaVerde e della squadra avversaria che sudando le classiche sette camicie riesce a raggiungere il pari sul 16-16 e alla fine allunga il break fino al 18-16. L’Imoco si sgancia, la Igor si ritrova di nuovo con i piedi pesanti: sul 23-20 l’arbitro Saltalippi ha l’umiltà e il buon senso di rivogersi al videocheck per verificare un pallone forse toccato o forse no. Il punto va a Novara ma non basta: la solita difesa delle ripulisce un pallone che finisce nel campo avversario e sul primo match ball arriva – proprio come nel primo set – una schiacciata fuori misura della Egonu (25-21).
Terzo set, stesso copione del primo e del secondo: parte meglio Novara, decisamente più efficace in attacco e attenta in difesa in una frazione caratterizzata da molti errori in battuta da una parte e dall’altra. Con Plak in campo dall’inizio la Igor prende due minibreak che sull’8-12 consigliano Santarelli a chiamare un time out. Quando si rende conto che Novara stavolta può scappare davvero chiama il secondo: siamo 10-16 e Imoco non accenna a migliorare né al servizio né in difesa. Non si gioca una bella pallavolo: la palla è pesante per tutti, tantissimi gli errori gratuiti. Imoco riesce a recuperare due punti grazie a Fabris che trova un altro ace e un paio di punti pesantissimi che rimettono a galla Conegliano. Il quarantesimo scambio è una roba da cardiopalma: palla che sembra per terra almeno tre volte, ma non cade… alla fine è Imoco che mette giù il pallone del 19-21: le venete si fanno sempre più aggressive ma Novara in qualche modo stavolta non sbaglia, resta a galla, trova punti e muri dalla Chirichella e soprattutto la palla decisiva della Egonu che stavolta non alza il calibro e cerca un intelligente mani out che vale il terzo set (22-25).
L’Imoco conserva questa determinazione in abbondanza nella quarta frazione, forse quella giocata con maggiore autorevolezza dalla squadra di Santarelli che si prende subito un break, poi allunga e quando riesce mette sotto pressione un Igor di nuovo un po’ in confusione. Barbolini prova a mettere ordine con due time out ma non basta. Samanta Fabrsis piazza quattro ace uno dopo l’altro… e ti rendi conto che è un momento storico, si è vicini all’impresa. Novara non esiste e nemmeno resiste: la partita scivola via tra una prodezza e l’altra dell’Imoco e si conclude con un PalaVerde ondeggiante per il secondo titolo nazionale di questa squadra che si è dimostrata un gruppo formidabile. Ora è campione per la seconda volta nella sua storia e da campione proverà a prendersi la Champions League…
Imoco Conegliano-Igor Novara 3–1 (28-26, 25-21, 22-25, 25-12)
Imoco Conegliano: Bricio 14, Cella, Melandri 8, De Gennaro (L), Danesi 6, Fabris 31, Wolosz 6, Hill 13, Nicoletti 1, Bechis. Non entrate: Fiori, Lee. Allenatore Daniele Santarelli.
Igor Novara: Vasilantonaki, Camera, Plak 6, Gibbemeyer 12, Enright 3, Skoroupa, Chirichella 11, Sansonna (L), Piccinini 9, Zannoni, Egonu 18. Non entrata: Bonifacio, Allenatore Massimo Barbolini.
Arbitri: Fabrizio Saltalippi e Simone Santi.
Spettatori: 5400, tutto esaurito
Timing: 31′, 25′, 30′, 22′. Totale 2.01′.
Ace: 6-2
Muri: 11-8
MVP: Joanna Wolosz (Imoco Conegliano)