Di Redazione
L’Eczacibaşi concede un set alle bielorusse del Michanka nella gara d’andata della finale di Coppa Dev femminile: qualche demerito turco ma soprattutto una bella prova di forza di una squadra inesperta e in stato di grazia che si trovava a giocare per un obiettivo sicuramente non inserito tra gli obiettivi della stagione. Finisce 1-3 (14-25, 21-25. 25-22, 11-25).
L’Eczacibaşi è una squadra sulla carta nettamente superiore: giocatrici di classe mondiale, un collaudo che dura da tutta la stagione su tutti i fronti e che ha portato il club a giocarsi ancora una volta il titolo nazionale nella finale contro il Galatasaray. Ma il Michanka non è una squadra piovuta per caso in finale: ha iniziato un bel programma di rinforzo che dura da alcuni anni: tutte le giocatrici più forti della nazionale bielorussa sono qui e tutte le giovani più forti arrivano dalle squadre under. Un lavoro intelligente che ha portato il club ad avere tante palestre e tantissime squadre da gestire e che ha fruttato negli ultimi anni sette titoli nazionali, tre dei quali consecutivi. Questa finale europea è una ciliegina sulla torta: è il primo grande evento internazionale per il Michanka che giustamente vive la partita come una festa. L’Uruchje Sports Palace aspettava una serata come questa da quando è nato nel 1963: facendo i miracoli e preparando piccole tribune telescopiche in pochi giorni il club è riuscito a portare dentro l’impianto più di quattromila persone. Non cade uno spillo e non c’è nessuno che stia zitto. Si gioca in un fragore assordante tra lo speaker che chiama l’ace o scandisce i cori che i tifosi urlano a tutto vapore: i regolamenti della Lega Volley qui non devono essere arrivati…
Nel primo set tuttavia le ragazze del Michanka sembrano tradire un po’ d’emozione: tanti gli errori in avvio mentre le turche dal canto loro non sbagliano quasi nulla: pur senza fare sfracelli in ricezione i palloni per la linea offensiva sono più che potabili e il muro delle padrone di casa non riesce quasi mai a intervenire: il 14-25 conclusivo forse è un po’ troppo pesante nei confronti delle bielorusse che tuttavia attaccano poco, anche per via di una ricezione perfettibile, e attaccano male.
Nel secondo set il Michanka è decisamente molto più presente a se stesso e si toglie anche la soddisfazione di chiudere un paio di fast e di prendersi punti pesanti su recuperi miracolosi: ma c’è poco da fare, di fronte all’esperienza di giocatrici come Boskovic o Adams il dazio si paga sempre. Basta un calo di tensione nelle bielorusse dopo il secondo time-out tecnico e l’Eczacibaşi saluta e se ne va con un break che le padrone di casa non riescono più a recuperare. Boskovic stratosferica nel momento decisivo del match con un 64% in ricezione e nove punti (21-25).
Il terzo set è bellissimo perché spinte dal pubblico e da un fragore assordante che accompagna ogni pallone le ragazze di Minsk riescono davvero a rendersi pericolose: gli scambi si allungano e l’Eczacibaşi che fino a quel momento aveva giocato concedendo pochissimo commette anche alcuni errori evitabili: Michanka che vanno sul 15-11 nel momento del loro massimo vantaggio. Il pubblico ci crede e la struttura dell’Uruchie trema. Anche in questo caso l’esperienza paga sempre, Marco Aurelio Motta chiama un paio di time out e con voce compassata invita le sue ragazze a riprendere il filo interrotto. Arriva prima un break da tre punti, poi un altro da due e si arriva a uno splendido punto a punto finale sul 22-22. La Boskovic non sbaglia un attacco ma le turche pagano un evitabile invasione e poi subiscono un muro dipinto con le unghie dalla Hryshkevich. Set point che il pubblico segue saltano e facendo tremare tutto il palazzetto: troppo anche per l’esperienza dell’Eczacibaşi che prende e porta a casa il 25-22 e un break finale da tre punti.
Una grande soddisfazione per il Michanka e il suo instancabile pubblico, ma forse anche anche uno sforzo fisicamente ed emotivamente eccessivo. All’Eczacibaşi basta riprendere un minimo di organizzazione per prendersi il primo break fino al time out tecnico del 4-8: le percentuali della squadra bielorussa crollano, la squadra di Motta invece non sbaglia più niente e non vuole bruciare altre energie in una fase della stagione che sarà lunga e durissima. Quello del Michanka è un crollo verticale, l’Istanbul si prende due lunghi break che fissano il risultato su un irrecuperabile 9-22. La squadra di casa non ci crede più, il pubblico nemmeno e l’Eczacibaşi sfruttando i molti errori a servizio della squadra avversaria e un ace in conclusione chiude 11-25. Commovente il bellissimo applauso finale del pubblico di Minsk per la loro squadra abbattuta, più che battuta, da una squadra notevolmente più forte.