Di Redazione
Durissima conferenza stampa di Roberto Pighi, Presidente onorario della LPRVolley che esprime tutta la sua delusione per il fallimento di tutte le trattative utili a garantire l’iscrizione del club piacentino che a oggi sembra sempre più fuori dalla prossima Superlega.
Con l’ufficializzazione della smobilitazione di Guido Molinaroli mancano soci e sponsor per mettere a budget un nuovo campionato. Pighi è stato durissimo: “Questa è diventata una città triste, ormai qui si parla solo di buche e cocainomani…”
“Ho convocato una conferenza stampa – ha detto Pighi in avvio – dopo il no definitivo che ho ricevuto dalla Taiwan Excellence, uno dei tanti contatti personali che avevo avviato per mantenere viva la realtà del volley a Piacenza. Sono ancora convinto che Piacenza possa ampiamente permettersi una realtà d’eccellenza nel volley. Abbiamo fatto i miracoli per anni con sponsor che si sono impegnati sempre e solo per non più di un anno: con un azionariato forte di almeno tre soci si sarebbe potuto andare avanti senza che nessuno si rovinasse. Stefano Arici aveva dato disponibilità per rientrare come socio e come sponsor ci fosse stato un terzo sponsor: ma non c’è”.
I costi restano importanti: “Avremmo dovuto mettere insieme circa un milione di euro, con gli introiti e qualche altro piccolo sponsor saremmo arrivati anche a un milione e trecento mila euro. E invece dopo due mesi che busso a tutte le porte mi trovo con un pugno di mosche in mano”.
Parole molto dure nei confronti della città di Piacenza: “È una città che vivo da pochi anni, ma posso garantire che quello che ho sentito dire e cioè di una certa aridità e di scarso impegno è assolutamente vero. Abbiamo tre città come Civitanova, Trento e Padova che fanno la serie A ad altro livello andando a giocare in Europa e non rischiamo di non iscriverci. È una situazione inguardabile: sono tre città che valgono un terzo di Piacenza. Noi dopo tre mesi che faccio il barbone chiedendo aiuto a chiunque rischiamo di non iscriverci: ci manca un milione di euro. Mancando i soci ho cercato gli sponsor: ho chiesto l’aiuto delle istituzioni e in particolare del Comune. Ma non si è concretizzato nulla. I casi emblematici sono tre: Taiwan Excellence, che è un colosso, è come se in Italia parlassimo di Confindustria. Parliamo di un gruppo che vanta soci che fatturano quattro miliardi di euro all’anno e che producano dal telefonino ai razzi, ai motori, ai siluri. Oltretutto è un gruppo con aziende che hanno sede e aziende a Piacenza. In fondo aveva dato parecchi soldi a Latina pensavo che ci fossero tutte le possibilità di coinvolgerlo su una città nella quale era coinvolto. Poi c’era da coinvolgere la Confindustria in una città che ha risorse notevolissimi e aziende con capitali pesanti. Non era una cosa così complicata, non ci voleva molto a pensarla: c’era poi la Facoltà Cattolica di Piacenza, un’eccellenza assoluta in un settore che nella nostra città lavora enormemente come quello agroalimentare. Su questi contatti le istituzioni avrebbero dovuto essere presenti e portare avanti un contraddittorio. Non è stato fatto nulla…”
Pighi a sua volta smobilita: “Da oggi non cercherò più alcuno sponsor, non solo le mie quote sono in vendita – dice il presidente – se trovo un imprenditore che porta i soldi e la voglia ha la mia disponibilità a collaborare. Io garantisco il mio impegno che era e resta insufficiente rispetto ai costi previsti”.
L’ultimo attacco è il più duro: “Il Comune, e anche qualche procuratore, mi ha consigliato di fare una squadra per retrocedere. Non so come si possa arrivare a chiedere una cosa del genere a una persona competitiva come me che ha fatto di tutto per vincere: finire in A2 significa risparmiare 500 mila euro, da due milioni e 300 mila a un milione e 800. Io ho i miei impegni personali e industriali da portare avanti e non ho più tempo da perdere. Non accetto che mi si dica che ho avuto paura: ho fatto di tutto per questa squadra, spero che tutti gli sponsor che fino a oggi mi hanno dato la disponibilità ci saranno. Ma manca tutto il resto: tanto”.
Presente alla conferenza stampa anche l’assessore comunale allo sport Paolo Garetti: “Direi che il presidente è stato quasi di manica larga – dice il componente della giunta civica – sono politico da pochi mesi e imprenditore. Ho alcuni contatti ancora aperti e resto fiducioso, ribadisco che per noi la palla non è ancora per terra. Non accetto mi si dica che non abbiamo fatto nulla, si è fatto qualcosa, forse non tutto, forse non abbastanza ma noi siamo ancora pronti al massimo impegno”.
È una conferenza stampa che incide un solco molto pesante e che potrebbe portare, senza il coinvolgimento forte di altri soggetti, alla mancata iscrizione di Piacenza. Il tempo è in scadenza, meno di due mesi.