Di Redazione
Sono passate due settimane dalla morte di Bebeto, il leggendario allenatore brasiliano cui anche l’Italia era legatissima per i suoi successi e la sua grande personalità. Il clamore suscitato dal decesso del tecnico, una figura leggendaria in Brasile sia per il volley che per il calcio, ha ovviamente scatenato anche l’interesse dei politici che hanno fatto a gara a organizzare eventi commemorativi.
Tra questi Cesar Maia, tre volte sindaco di Rio de Janeiro e politico in auge fin dagli anni ’80. Maia già pochi giorni dopo i funerali di Bebeto aveva chiesto alla municipalità di Rio e alle autorità sportive del Comitato Olimpico brasiliano di intitolare l’Arena Olimpica di Rio alla memoria del tecnico. Ma la famiglia di Bebeto si è dichiarata contraria all’iniziativa. A parlare è Rico Freitas, il figlio di Bebeto, anche lui apprezzato allenatore: “Ringraziamo il signor Maia per l’iniziativa ma purtroppo dobbiamo dire che avremmo preferito che ne parlasse prima con noi perché una decisione del genere non è decisamente appropriata. Mio padre quando parlava dell’Arena Olimpica citava sempre i casi di corruzione e di malgestione che la riguardavano. Mio padre ha combattuto per tutta la vita raccomandazioni, corruzione e gestioni politiche allegre nell’ambito sportivo. Dunque il nome di mio padre all’ingresso di quella struttura non può assolutamente essere considerato né un gesto di buon senso né di rispetto nei suoi confronti”.
Maia non ha replicato ma sui social network brasiliani si è levata forte e chiara la voce degli appassionati con messaggi che hanno riportato in migliaia di post l’invito a lasciare in pace la memoria di Bebeto. Per il Brasile questo è un momento politicamente molto difficile con scandali, corruzione e casi di tangenti che hanno scosso tutto il mondo sportivo e particolarmente quello della pallavolo.