Di Redazione
“Non esiste, non sarà mai uno sport olimpico”. Lo si diceva nel 1978 quando il beach volley cominciò a organizzare i primi tornei internazionali. Una lunghissima gestazione se consideriamo che la notizia di una prima partita di pallavolo sulla sabbia, tre contro tre, risale addirittura al 1915 alle Hawaai. La storia ha dimostrato il contrario: il beach volley ha fatto il suo esordio con pieno successo alle Olimpiadi nel 1996 e oggi ha un movimento importantissimo che vive dodici mesi all’anno, e non solo d’estate.
Dunque oggi si guarda con grande curiosità allo Snow Volleyball del quale abbiamo già avuto modo di parlare ma che è stato presentato in grande stile con uno stand visitatissimo proprio alle Olimpiadi di Pyong Chang in Corea e a validare le aspettative di una ulteriore crescita di questo movimento c’è stata nientemeno che la presenza del Principe Alberto di Monaco, presidente del Comitato Olimpico del Principato di Monaco e membro da anni del CIO.
Il principe si è limitato a una battuta e a uno scambio di una trentina di secondi ma è stato un segnale molto forte e importante sia per la FIVB, che ha creato il campo di neve immediatamente a fianco di Casa Austria, sia per gli assegnati. “Non so se e quando lo snow volleyball potrà far parte delle Olimpiadi – ha detto Alberto di Monaco – ma è uno sport divertente e piacevole che ho già avuto modo di ammirare in Svizzera. La storia olimpica è piena di sport sottovalutati che poi sono diventati parte del patrimonio mondiale come il Curling o gli sport estremi, lo snowboard o la BMX, basta sapere aspettare”.
A dare lustro alla proposta hanno aderito all’iniziativa giocatori di prima grandezza come Emanuel Rego, oro nel 2004, Giba e Vladimir Grbic, vincitore di un titolo italiano a Roma e oro olimpico a Sydney con suo fratello Nikola, oggi allenatore a Verona.
Lo sport è molto giovane, la prima partita ufficiale è stata giocata nel 2008 a Wagrain, vicino a Salisburgo: dopo le dimostrazioni ora la sfida è quella di creare una prima Coppa del Mondo.