Di Stefano Benzi
Non più di qualche giorno fa in uno dei soliti salotti televisivi un popolare preparatore atletico aveva sostenuto che la dieta vegana mal si sposa con un’attività fisica intensa sostenendo la necessità di una dieta equilibrata e bilanciata che tenesse conto del giusto apporto di zuccheri, carboidrati e proteine naturali. Chef Gordon Ramsey, la popolarissima star dei talent show ambientati in cucina, era stato anche più chiaro sostenendo di essere allergico solo a una cosa… ai vegani.
Ad alimentare la discussione oggi è una squadra tedesca di pallavolo, l’ASV Dachau che milita in terza divisione nazionale, e che ha deciso di aderire a una dieta vegana integrale e totale per tre mesi. Non tutti i giocatori sembravano essere d’accordo ma alla fine hanno deciso di accettare la sfida per vedere se l’alimentazione interamente basata su piante e verdure sarà davvero in grado di migliorare la loro performance sul campo.
La notizia ha suscitato un certo clamore in Germania dove i giocatori del Dachau sono stati immediatamente soprannominati “Veggie Boys”: la dieta è cominciata alla fine di gennaio e i risultati per ora sembrano discreti. I giocatori si dichiarano in eccellenti condizioni fisiche e mentali, molto reattivi e concentrati. Per ora dall’inizio della dieta sono arrivate due vittorie e una sconfitta, la squadra è terza in classifica con tre punti da recuperare sul Deggendorf. Anche lo sponsor del club, una società di polizze assicurative infortuni e sulla vita è ben contenta del messaggio diffuso da questa iniziativa.
Di dieta vegana nello sport si è parlato anche con le sorelle Williams, che adottano una dieta vegana non estrema proprio come Novak Djokovic, mentre vegano convinto è il campione di Formula 1 Lewis Hamilton così come il calciatore Andreas Luthe che, contro il parere del suo stesso club, l’Augsburg ha chiesto e ottenuto di poter seguire una dieta personalizzata di ispirazione veggie.
Il dibattito è aperto.