La Lega Femminile critica Lucchetta e scrive alla Rai: "C’è malcontento, la misura è colma…"

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Di Redazione

Questa è una questione che sta rischiando di prendere una “piega” molto seria, davvero complessa e problematica.

La vicenda: la Lega Femminile non ne può più dei commenti, a suo dire, un po’ troppo e troppo spesso “sopra le righe” di un grande della pallavolo italiana, quell’Andrea “Lucky” Lucchetta che, passato dal campo con la Generazione dei Fenomeni a dietro un microfono e una telecamera con la Rai, si è ritagliato addosso un personaggio senza mezze misure, che a suo modo si ama o si odia. Discusso, in effetti, Lucchetta lo è sempre stato ma ora la situazione, forse, gli è sfuggita di mano… e quello che è successo con Firenze e l’intervento di Fabris in prima persona ne sono la prova.

L’antefatto vede “Lucky” esprimere sui propri profili social qualche parola a sostegno dell’ex tecnico de Il Bisonte, Marco Bracci, con degli apprezzamenti tra le righe non proprio “politicamente corretti” nei confronti degli avvenimenti e, in qualche modo, dello spogliatoio della squadra toscana, definito senza mezzi termini un “pollaio“.

L’epilogo, invece, ha visto l’esplosione della situazione proprio in diretta televisiva, al termine della sfida tra Bergamo e Firenze, con un “siparietto” nel corso delle interviste di fine gara tra Tirozzi e il commentatore tecnico della Rai.

La storia, in realtà, è arrivata al suo culmine, al punto di rottura dopo che da tempo la Lega Femminile ha lamentato nelle sedi ufficiali un comportamento da parte di Lucchetta non rispettoso né delle atlete in quanto tali né della loro attività, con l’aggravante di un presunto atteggiamento esageratamente “provocatorio” nei confronti delle stesse e del movimento del volley femminile. Una spiacevole escalation che ha portato il presidente della Lega Pallavolo Femminile, Mauro Fabris, ad intervenire in prima persona con una lettera inviata al direttore di Rai Sport, Gabriele Romagnoli, sul “forte malcontento della Lega Pallavolo Serie A Femminile e di tutte le sue Società per gli atteggiamenti di Andrea Lucchetta, commentatore tecnico per Rai Sport delle partite del nostro campionato. Atteggiamenti che si ripetono da anni, con frequenza regolare, che non esito a definire discriminatori nei confronti delle nostre atlete, che prima di essere atlete e campionesse sono soprattutto donne, cui mostrare rispetto e riguardo. Atteggiamenti discriminatori di genere, da noi già denunciati a Rai in passato”, scrive Fabris.

Che prosegue così: “Riteniamo doveroso tutelare l’immagine del nostro movimento e di tutte le nostre atlete di fronte ai commenti denigratori e irrispettosi da parte di Lucchetta, che esulano completamente dal ruolo che ricopre e che al contrario non si ravvisano quando Lucchetta è impegnato in telecronache di partite di volley maschile”.

In pratica, “insomma, la misura è colma”.

L’intervento di Fabris, quindi, vuole stigmatizzare il comportamento di Lucchetta per evitare il protrarsi di una situazione che può diventare complessa da gestire e che “rischia di innescare reazioni dure e pubbliche da parte delle nostre atlete e dei club” in un momento, inoltre, in cui la partnership tra la Legadonne e l’emittente di stato ha già subito un certo contraccolpo per l’intervento della Rai sulla programmazione della Final Four di Coppa Italia.

A questo si è aggiunta anche la voce della stessa società di Firenze, che ha preso posizione in maniera chiara e netta, inequivocabile, in difesa del proprio nuovo allenatore, Caprara, ricordando che “Giovanni Caprara, nel corso della sua carriera da tecnico, ha vinto fra le altre cose un Mondiale, quattro Champions League e quattro scudetti, e non è quindi accettabile che possa subire un attacco in diretta televisiva su questioni di questo tipo”, alludendo ad alcuni commenti tecnici espressi dallo stesso Lucchetta, che sicuramente non sono stati graditi sulle sponde dell’Arno.

La questione, quindi, resta aperta: che Lucchetta a volte “esageri” è una tesi che anche altri hanno già portato e sostenuto, a prescindere del suo essere un “personaggio” (con tutto quello che questo ha comportato e comporta ancora oggi, anche nel bene e non solo nel male, per la pallavolo stessa). Ma ora la situazione si è spinta oltre e, forse, è meglio fare una seria riflessione, un passo indietro e riportare di più i commenti sulle gare a quello che, in fin dei conti, deve restare l’ambito di un servizio giornalistico, tra l’altro… di un servizio pubblico. Magari, condendo con un po’ di buon senso e di attenzione in più le parole che si dicono intorno al campo, comprese quelle che con leggerezza a volte si spendono sui social: questo al di là di quelle che possono essere delle legittime valutazioni personali.

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