Di Stefano Benzi
Sarà dunque lo SKRA Belchatow l’avversario che separa la Lube Civitanova dal sogno di conquistare il primo titolo mondiale della sua storia. Medei non esagera nei commenti ben sapendo che i polacchi rappresentano un problema di carattere ambientale e lo Zenit Kazan sarebbe stato un avversario tecnicamente molto solido: si deve passare di nuovo dalle forche caudine di un ambiente che contro lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle si era dimostrato più ostile che difficile, più problematico per la pressione esercitata sugli arbitri che per il chiasso o i cori continui.
Se quella di Opole era sembrata un’arena difficile con i suoi quattromila posti, quella di Cracovia è una bolgia: la Tauron Arena è una struttura nuovissima da quasi 15mila persone che la Polonia ha voluto pensando proprio alla pallavolo e a detta di chi ci ha giocato da avversario è uno spazio che mette una certa apprensione. Fu inaugurata nei mondiali del 2014 e l’Italia la ricorda bene: tre sconfitte in cinque gare e qualificazione per il rotto della cuffia e solo al quoziente punto a spese del Belgio.
La Lube ha abbastanza carattere e professionalità per lasciare queste discussioni all’accademia del web. Quello che conta è vincere in campo: lo ha fatto con pieno merito contro lo Zaksa, ora eliminato, può farlo ovunque contro il Belchatow. Farà certamente comodo il miglior servizio, che è stato spietato contro il Teheran, ma anche quella foga agonistica, quella potenza fisica, che ha visto fare la differenza con le percentuali Juantorena e Sokolov. Sarebbe opportuno avere il miglior Sander, leggermente acciaccato e prudenzialmente tenuto a riposo nel match contro gli iraniani così come Stankovic che da diversi giorni stringe i denti per garantire una presenza di livello nelle gare necessarie.
Juantorena contro il Teheran è stato un tornado: 19 palloni a terra su 24 attacchi in spike. È vero, il Sarmeyan Bank ormai eliminato non può costituire un database di rilievo di fronte alla semifinale che incombe. Ma i valori della Lube sono questi e possono portare la squadra dei cucinieri marchigiani al di là dello Skra (proprio così, al maschile, spiegheremo poi il perché) verso la finale che ospiterà la migliore tra Zenit e Sada Cruzeiro.