Di Redazione
Modena ha archiviato la sua vittoria per 3-0 in poco più di un’ora e mezzo di gioco ma Radostin Stoytchev (nella foto con Holt durante un time out) non vuole festeggiare, prima si toglie un paio di macigni dalle scarpe: “Non è possibile che in ogni partita succeda sempre qualcosa che finisca per disturbare il gioco – attacca il tecnico dell’Azimut Modena – a volte è il videochallenge, stavolta è stato il referto elettronico. Non ci si può fermare per cinque o addirittura dieci minuti nel bel mezzo della partita: la squadra ha saputo tenere la testa in campo, reagire ai momenti più impegnativi e imporsi quando è stato necessario. Una buona partita. Ma da parte mia propongo un consiglio: se l’elettronica causa problemi partiamo comunque con un foglio e una penna e i nomi dei giocatori, alla vecchia maniera, così da non interrompere il gioco”.
Earwin Ngapeth è il top scorer della serata con diciassette punti, è stato il francese a mettere a terra quasi tutti i palloni decisivi: “Dobbiamo essere contenti, abbiamo fatto una gran bella partita sbagliando poco in battuta ed era importante. Non dovevamo lasciare punti qui a Vibo e sono contento di questa vittoria. Ma non possiamo fermarci e sederci, dobbiamo crescere ancora, c’è tanto da lavorare sotto tutti gli aspetti: in battuta, a muro che non è il nostro punto di forza, quindo dobbiamo fare bene negli altri fondamentali. Possiamo ancora crescere, anzi dobbiamo ancora crescere, lavoriamo tutti per farlo. E poi faccio i complimenti anche al giovane Giulio Pinali che è entrato facendo bene, dà sempre il massimo in allenamento e mi ha fatto molto piacere vederlo così a suo agio in campo.”
Vibo Valentia può incassare solo qualche complimento per alcune fasi della partita, Benjamin Patch ha giocato una partita imperfetta ma l’americano – che con i suoi undici punti è il migliore realizzatore dei calabresi – sa bene di dover migliorare: “Devo ammettere che il salto dal campionato universitario americano alla Superlega è terrificante (Patch ha giocato fino allo scorso anno nella Brigham University di Provo, Utah n.d.r.) ma sto facendo del mio meglio per essere all’altezza. La Superlega italiana è pazzesca, da una parte è il massimo ma dall’altra ti mette di fronte ai tuoi limiti e ti impone di essere all’altezza. Per il resto sono entusiasta, felicissimo della mia esperienza a Vibo e di come stanno andando le cose: devo migliorare, lo so e ce la sto mettendo tutta”.