Di Redazione
“Un atto di giustizia”: è stato questo il commento del giocatore cubano Luis Tomás Sosa Sierra che nel 2016 era stato arrestato con la grave accusa di rapimento e violenza sessuale trascorrendo quasi un anno in carcere.
Gli sviluppi della vicenda però hanno portato a un clamoroso sviluppo: Sosa Sierra è stato del tutto scagionato dalle accuse e dichiarato innocente, con mille scuse dal governo finlandese e dal tribunale di Tampere. Il giocatore a questo punto ha denunciato per danni il tribunale finlandese e il ministero della giustizia chiedendo circa 1000 euro per ogni giorno di ingiusta detenzione e più di 20mila euro per il contratto che aveva appena firmato con gli argentini dell’Obras e che ovviamente saltò. Il tribunale finlandese ha riconosciuto il proprio torto e ha sancito un risarcimento pari a 200mila euro per Sosa Sierra era stato accusato insieme ad altri compagni di squadra di aver portato in albergo alcune ragazze abusando di loro. Il 22enne Sosa pare per altro sia l’unico tra i giocatori fermati a essere del tutto estraneo alle accuse: i suoi quattro compagni di squadra arrestati con lui sono ancora in carcere e stanno trattando per vedere ridotta la loro pena: attualmente Osmany Uriarte Mestre ha la sentenza più dura, quattro anni. Ricardo Calvo Manzano è stato condannato a tre anni e mezzo, il capitano Rolando Cepeda Abreu a due anni e mezzo e Alfonso Gavilan a quindici mesi.