di Stefano Benzi
Festa doveva essere e festa è stata.
Ilham Aliyev, uno degli uomini più ricchi d’Asia che da tempo ha affiancato alla sua attività imprenditoriale una missione politica che lo ha portato a essere l’attuale presidente della Repubblica azera, è un grande appassionato di sport. Sua la spinta per portare a Baku tornei di tennis, gare ciclistiche, rally e persino la Formula Uno. Aliyev, di fronte alle 9500 persone che stavano entrando all’interno dell’Arena per la partita ha sorriso… “Il grande rimpianto è che oggi abbiamo un impianto che non potrebbe garantire oltre novemila presenze ma se avessimo avuto un arena da 60mila posti l’avremmo riempita fino all’ultima sedia. È un momento storico, uno dei momenti più alti della nostra nazione e della sua popolarità all’estero”… E la partita doveva ancora cominciare.
La National Gymnastic Arena di Baku non è un residuato della vecchia Unione Sovietica ma una splendida struttura pensata solo cinque anni fa per i campionati di ginnastica ospitati nel 2015: “E’ il segnale che stiamo crescendo in fretta e che dobbiamo offrire impianti e strutture ancora più capienti per i nostri sportivi e i grandi eventi internazionale che vogliamo continuare a organizzare” ha concluso Aliyev. Vedere questo genere di entusiasmo in paesi che hanno una storia sportiva giovanissima e ridotta ai minimi termini fa pensare.
La partita è stata assolutamente all’altezza delle aspettative: la Germania, nonostante la consolidata esperienza di giocatrici come Geerties, Durr, Brinck-Fromm è stata ridotta ai minimi termini. Percentuali di ricezione risibile da parte della difesa tedesca che le azere hanno attaccato sistematicamente fin dal primo rally con precisione chirurgica. Una partita in crescendo per l’Azerbaijan, una lenta agonia per la Germania che a metà del terzo set è letteralmente comparsa dal campo. Per la Germania si salvano i 12 punti della Geerties, per altro molto in affanno in ricezione. L’Azerbaijan ha sempre protetto la Rahimova (un solo pallone ricevuto in tutto il match) che è stata devastante in attacco con 22 palle a terra così come la Samadova e la Mammadova.
Azere che attendono quindi la vincente della sfida che andrà in scena alle 18.30 tra Russia e Turchia per sapere la loro avversaria nella semifinale di domani.