Di Redazione
Nella giornata di ieri si è tenuta a Roma l’udienza che ha visto coinvolto Paolo Bitto, ex Revisore dei Conti della Fipav Sicilia, in seguito all’azione disciplinare nei suoi confronti per i “fatti denunciati come notizia criminis anche alle procure di Roma e Palermo, così denigrando la persona e le istituzioni federali delle quali quello fa parte”.
Bitto ha ricevuto dal Tribunale Federale una pesante sospensione di 15 mesi da ogni attività federale, come si evince dalla sentenza:
“All’esito della discussione il Tribunale pronuncia il seguente dispositivo. Sospende da ogni attività federale per 15 mesi il tesserato Bitto Paolo. Visto l’art. 40 n.6 dispone che la motivazione verrà depositata entro dieci giorni“.
Lo scontro affondava le proprie radici in una denuncia da parte di Bitto presentata alla magistratura siciliana e romana, relativa a fatture per rimborsi non specificati a nome di Tiziana Comis, moglie dell’ex vicepresidente della Federazione siciliana, Davide Anzalone (per dovere di cronaca, ora Consigliere Nazionale) e per un ammanco “celato” in bilancio di 160 mila euro. Nel mese di giugno, Paolo Bitto aveva ufficializzato le proprie “irrevocabile volontà” di dimettersi perché, esplicitamente, non era “stato messo in condizione di operare da Revisore”.