Di Redazione
Il volto della S.Bernardo Cuneo 2017/18 si sta delineando. I nomi sul piatto iniziano ad essere molti, ma le ultime sorprese hanno il sapore di ciliegina sulla torta… Ed ecco che dopo aver completato il reparto centrali con Federica Mastrodicasa, Floriana Bertone ed Anna Aliberti, l’annuncio del palleggio ‘romano’ con Ludovica Dalia e Lidia Bonifazi, oltre alla banda presidiata dalla spagnola Maria Segura, dalle cuneesi Enrica Borgna ed Alessandra Baiocco e da Valentina Re, per coach Francois Salvagni è tempo di presentare anche la seconda straniera che andrà a comporre il roster della prossima stagione. Tereza Vanžurová, classe 1991, formerà la diagonale con Dalia giocando nel ruolo di opposto. Nata in Repubblica Ceca, a Benešov, dove ha iniziato a giocare a livello agonistico, Tereza dal 2005 al 2012 ha vestito la casacca dell’Olymp Praga, con la quale ha vinto il campionato nel 2008 e la Coppa della Repubblica Ceca nel 2007, guadagnandosi nel 2010 le prime convocazioni nella Nazionale maggiore (con la quale vincerà l’European League nel 2012 e parteciperà a tre edizioni degli Europei). La chiamata dall’Italia è arrivata nel 2012, da Novara, formazione con la quale la Vanžurová ha conquistato la promozione in Serie A1 e con cui è rimasta anche nella stagione successiva, la sua prima nella massima serie italiana. Poi ancora A1 a Scandicci e Firenze, prima dell’ultima stagione, a Filottrano in A2, dove ha vinto la Coppa Italia aggiudicandosi il premio di MVP.
«Sono in Italia da cinque anni – dichiara la Vanžurová – e mi sono sempre trovata benissimo in questi campionati, perché anche quando non si tratta di Serie A1 la passione e il seguito che la pallavolo ha in questo Paese sono impressionanti. Il campionato di A2 sarà molto interessante quest’anno e sono molto felice di poter giocare a Cuneo visto che sin da quando ero piccola, in Repubblica Ceca, seguivo in televisione le gesta dell’allora pallavolo maschile. Mi piace molto il fatto che la società, nonostante sia una neopromossa, stia puntando già dal primo anno a fare una formazione competitiva, anche perché giocare in una squadra potenzialmente forte stimola tutte noi giocatrici spingendoci a dare il massimo».
(Fonte: comunicato stampa)