Di Redazione
Cambio di opinione da parte della FIPAV sul “Caso Zaytsev” e una domanda sorge spontanea: “ma la Fipav è commissariata”?
La Federazione Italiana Pallavolo, alla luce di tutte le situazioni che si sono create attorno all’atleta Ivan Zaytsev e alla nota querelle riguardante le sue calzature, ha ritenuto di revocare la sua convocazione per il collegiale della Nazionale Seniores Maschile in corso di svolgimento a Cavalese.
La comunicazione all’atleta è avvenuta in via ufficiale tramite la consegna della seguente lettera a firma del Segretario Generale Alberto Rabiti:
Egr. Sig. Zaytsev,
con la presente, nel prendere atto che, allo stato attuale, nonostante l’impegno profuso dalla FIPAV con il suo staff tecnico e medico e dallo sponsor con la messa a disposizione di materiale e modelli particolari, non è stata individuata una soluzione che possa contemperare le Sue esigenze personali con gli impegni assunti dalla FIPAV e con gli obblighi gravanti su tutti gli Atleti convocati, Le comunico la revoca con effetto immediato della convocazione dal raduno di Cavalese attualmente in corso.
L’atleta entro la giornata odierna lascerà la Val di Fiemme.
Tutte le tappe della vicenda
In relazione alle problematiche che hanno portato alla revoca della convocazione, la Federazione Italiana Pallavolo ritiene doveroso ricordare alcuni passaggi.
La Fipav alla fine del mese di maggio è venuta a conoscenza che l’atleta Ivan Zaytsev aveva contratto un accordo per le sue calzature da gioco con una azienda diversa da quella ufficiale della nazionale azzurra. Negli incontri che sono seguiti il giocatore ha denunciato una problematica fisica che gli impedirebbe di utilizzare le calzature fornite dallo sponsor federale (come prevede il regolamento delle Squadre Nazionali di Pallavolo).
Tutti i settori della Fipav che sono coinvolti nella vicenda, insieme all’azienda Mizuno Italia, hanno cercato di proporre soluzioni alla situazione, attraverso riunioni e azioni concrete con l’atleta ed i suoi rappresentanti. La scorsa settimana nella querelle è intervenuto il Comitato Olimpico con i suoi vertici, incontrando il giocatore e trovando in lui la disponibilità per risolvere le problematiche a seguito della quale l’atleta è stato convocato per il raduno.
La Mizuno Italia ha, quindi, messo a disposizione tre modelli da gioco da pallavolo che non sono stati mai provati dal giocatore perché considerati non idonei. L’azienda, su esplicita richiesta di Zaytsev, ha fatto arrivare dal Giappone due modelli di scarpe da basket, che sono state provate durante gli allenamenti del 15 e 16 luglio 2017. L’atleta dopo l’utilizzo, ha manifestato ancora difficoltà funzionali.
Per uno dei due modelli ha riferito problematiche relative all’intersuola. Lo staff azzurro ha, quindi, prospettato la possibilità, di concerto con l’azienda e con il fisioterapista della nazionale, di intervenire sul supporto plantare come già accaduto per altri atleti delle Squadre Nazionali. Anche tale ipotesi è stata scartata da Ivan Zaytsev.
Infine, la Federazione, in accordo con la Mizuno Italia, ha prospettato all’atleta la possibilità di consentire l’utilizzo in allenamento delle sue scarpe coprendo il logo del brand per il tempo necessario all’azienda Mizuno di intervenire sul modello per soddisfare le esigenze del giocatore.
Anche questa ipotesi è stata scartata da Ivan Zaytsev che al riguardo ha manifestato dei vincoli contrattuali con il suo sponsor.
La Federazione e l’azienda ritengono di aver messo in campo tutte le soluzioni possibili per consentire di utilizzare un prodotto Mizuno adatto alle esigenze del giocatore in linea con i regolamenti e i contratti siglati dalla FIPAV.
(Fonte: comunicato stampa)