World Grand Prix: una brutta Italia perde contro la Thailandia

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Di Redazione

Una brutta sconfitta senza nemmeno troppe attenuanti per le azzurre che evidentemente sono entrate in campo molto rilassate e a poco è servita la logica di Mazzanti di puntare sulla voglia di fare delle riserve: la Thailandia si è dimostrata straordinaria e l’Italia, per la prima volta in questo torneo, è sembrata poca cosa. Motivi certamente più psicologici e di approccio che non tecnici.

L’Italia è già qualificata, la Thailandia è già eliminata ma è reduce da una bella vittoria sulla Turchia e che questa partita conti poco evidentemente ai thailandesi non interessa nulla. Sugli spalti ci sono novemila persone scatenate e si gioca in un chiasso infernale. Il tecnico azzurro Davide Mazzanti opta per un ampio turnover con Sorokaite, Bonifacio, Folie e Guerra in campo mentre Egonu, Sylla e Chirichella partono dall’angolo delle riserve.

PRIMO SET – L’inizio azzurro è a dir poco disastroso: le thais partono con una foga impressionante e le azzurre, sarà la confusione, sarà magari un po’ di emozione, non ci capiscono nulla. Qualche errore ma soprattutto sono gli attacchi delle padrone di casa a far male. Si arriva all’11-0 prima che le azzurre mettano a terra un pallone… Mazzanti non cambia: le ragazze rispondono rosicchiando a ogni cambio palla qualche punto ma dall’8-0 del primo timeout tecnico al 16-8 del secondo cambia poco. Finisce ancora peggio di com’era cominciata: dodici punti di scarto e la sensazione che l’Italia sia completamente fuori contesto e in assoluta confusione.

SECONDO SET – Mazzanti prosegue con la stessa squadra, fortunatamente l’avvio è decisamente più equilibrato e per la prima volta l’Italia si ritrova addirittura in vantaggio. Mazzanti punta tutto sull’orgoglio dello starting seven per cambiare l’inerzia del match. Set sicuramente più combattuto ma con le azzurre che faticano molto per superare il gap dei tre-quattro punti che le padrone di casa riescono a infilare tra i due timeout tecnici. Che la partita possa cambiare lo fa pensare un furibondo 43esimo scambio che le azzurre portano a casa riportandosi poi in parità con un break di quattro punti. Purtroppo è solo un’illusione: le azzurre anche per via di un po’ di sfortuna subiscono un mani-fuori evitabile e commettono un errore in ricezione che porta il secondo set alla Thailandia.

TERZO SET – Le azzurre partono meglio, riescono anche a gestire un piccolo vantaggio ma non è davvero serata. Altri errori, ma soprattutto è la Thailandia a vivere uno stato di grazia simile a quello ammirato contro il Brasile. Non sbagliano niente: in ricezione sono sempre puntuali e davanti tutti i palloni alzati dalla Nootsara trovano una puntuale destinazione con una gran varietà di giocate. E quando vedi entrare a punto ace, schiacciate improvvisate e persino un bagher lungo in ricezione del libero Piyanut, capisci che non c’è molto da fare. Ci sono partite che devono andare così. Sul 42esimo scambio, sicuramente decisivo, il videochallenge prima dà ragione a Mazzanti non evidenziando alcun tocco azzurro a rete e poi gli dà torto chiamando un’invasione. La Thailandia gestisce il vantaggio e chiude al secondo match point.

La testa probabilmente è già a Nanchino ma è un peccato perché le azzurre potevano presentarsi alle finali con un ruolino record di sette vittorie di fila sfiorato cinque volte e mai riuscito. Finisce con sei vittorie e una sola sconfitta il cammino dell’Italia nel torneo thailandese, basta per tornare alla Final Six ma sicuramente poteva finire molto meglio.

THAILANDIA – ITALIA 3-0 (25-13, 25-21, 25-20)

THAILANDIA: Wipawee 1, Piyanut (L), Pleumjit (C) 14, Hattaya 7, Wilavan, Tapaphaipun, Nootsara 2, Pimpichaya 13, Tichaya, Ajcharaporn 7, Chatchu 12, Supattra (L). Non entrate: Pornpun, Jarasporn. Coach Danai Sriwacharamaytakul.

ITALIA: Sorokaite 8, Loda, Bonifacio 4, Malinov 1, De Gennaro (L), Folie 8, Bosetti 6, Chirichella (C) 4, Guerra 10, Tirozzi. Non entrate: Orro, Sylla, Egonu, Parrocchiale (L). Coach Davide Mazzanti.

Timing Set: 1.32’ (20’, 26’, 32’)

Spettatori: 9.000

MVP: Pleumjit (Thailandia)

Arbitri Juraj Mokry (Slovacchia), Jafaar Ali (Bahrain)

 

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Barbolini dopo Italia-Olanda: “Bel test, bel risultato, ma c’è tanto da lavorare”

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Vittoria all’esordio per l’Italia nell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite. Le azzurre del CT Julio Velasco hanno battuto 3-2 l’Olanda (25-14; 30-32; 25-15; 24-26; 15-10) al PalaPanini al termine di una sfida combattuta e intensa. 

Massimo Barbolini – “È stato un bel test e soprattutto un bel risultato. Quando si vince bisogna sempre guardare il lato positivo. Sicuramente si è visto che c’è tanto da lavorare. Le ragazze sono state brave a rimanere sempre in partita in un match dove abbiamo perso due set ai vantaggi. Brave anche loro. è stata una buona prova complessiva. C’è ancora tanto da fare. Domani rivedremo la partita, i numeri…sicuramente ci sono tante piccole cose da migliorare però dobbiamo guardare anche le cose positive. Le formazioni di questo torneo non sono al completo però è una buonissima occasione per fare qualcosina in più”.

Linda Nwakalor - “Abbiamo sicuramente tanto da migliorare, soprattutto nel mantenere il nostro livello. Oggi siamo partite molto bene ma abbiamo avuto successivamente un po' di alti e bassi. Dobbiamo mantenere semplicemente un livello di gioco altro e giocare contro noi poi diventa complicato per tutte le squadre. Personalmente mi sento bene, sto facendo attenzione insieme allo staff e con le mie compagne. Sono contenta di esser tornata a vestire questa maglia. Darò sempre il meglio di me”.

Eleonora Fersino - “È sempre bellissimo indossare questa maglietta e come dico sempre è un onore, un sogno e anche una grande responsabilità. Abbiamo iniziato con il botto, la partita di oggi è durata davvero tanto, ricca di difese, attacchi e azioni lunghissime ma abbiamo iniziato molto bene. Abbiamo la capacità di non mollare mai perché abbiamo portato la partita al quinto set, però nonostante la stanchezza fisica e anche un po' mentale siamo riuscite comunque a vincere il match. Siamo state brave nel sistema di muro-difesa, abbiamo avuto alcuni black out ma siamo state brave a reagire. Anche se ci è mancata un po' di lucidità stiamo lavorando per migliorare e crescere ulteriormente”.

(fonte: FIPAV)