In occasione del meet&greet organizzato da Asics al PalaArluno, Alessia Orro, palleggiatrice della Nazionale, ha rilasciato a Volley NEWS una bella intervista in cui ha raccontato a 360° le sue aspettative sul prossimo futuro, che la vedrà impegnata con la maglia azzurra e in una nuova realtà pallavolistica, dopo aver lasciato alla fine dell’ultima stagione il Club Italia.
Iniziamo da un aspetto che di solito viene un po’ sottovalutato: dato che siamo ospiti di Asics, qual è l’importanza di una scarpa e del materiale tecnico per una giocatrice?
“La scarpa è… tutto, o quasi, senza alcun dubbio! Per una giocatrice avere la sicurezza di poter giocare con la propria scarpa è necessario. In passato mi sono sempre trovata bene con le Asics, ora sto provando le Gel Volley Elite FF, molto leggere e comode sul tallone, uno dei punti del piede maggiormente sollecitati in uno sport come il nostro. Rimango dell’idea che giocare con la certezza di avere le “proprie” scarpe, possa permettere a un’atleta di rendere maggiormente anche a livello di prestazioni”.
Quali sono le aspettative sull’avventura azzurra in procinto di partire?
“Sono prontissima. Faccio, inoltre, gli onori di casa! Non vedo l’ora di iniziare, sarà sicuramente un’esperienza bellissima, che sono sicuro mi regalerà tanto anche sotto l’aspetto personale. Questa volta voglio una medaglia al Grand Prix, ma soprattutto agli Europei. Sono molto carica, e il fatto di essere allenata da Mazzanti mi stimola molto: è senza dubbio un grande tecnico. In passato non sono stata allenata da lui perché troppo giovane, e sono felice sia giunto il momento. E l’eventuale competizione con Ofelia (Malinov) sarà sanissima”.
Si chiude l’esperienza con il Club Italia. Quanto è stato importante per te crescere con un gruppo di coetanee?
“Senza il Club Italia, probabilmente, non si vedrebbe Alessia Orro in serie A1 e in Nazionale. E la mia carriera, forse, non sarebbe neanche mai iniziata. Questa esperienza è stata fondamentale nel mio percorso di crescita, sia tecnico che personale. Ci sono state persone che mi hanno dato modo di diventare quella che sono ora. Un nome su tutti: Mencarelli, senza la sua intuizione di cambiarmi di ruolo, in quanto prima ero schiacciatrice, non sarei probabilmente esplosa come giocatrice. Inutile dire, poi, che poter giocare con compagne con le quali condividevo molta della mia quotidianità, mi ha facilitato molto”.
Cosa potrà cambiare passando da questo tipo di realtà ad una sfida con giocatrici, italiane e straniere, con maggiore esperienza?
“Non credo che cambierà molto, perché la realtà con cui ci si confronta sarà sempre quella. L’importante è sapersi rapportare con la giusta umiltà e con rispetto, sapendo che condividi la palestra con persone da cui puoi solo imparare. Mi viene da dire che, forse, arrivo in questo mondo già tardi rispetto alle mie aspettative, quindi, sono pronta a mettermi in gioco in realtà nuove, e in piazze che richiedono maggiori pressioni”.
Parliamo di Alessia Orro: 3 aggettivi per descriverti?
“Sicuramente solare, perché provo ad affrontare ogni avversità, in campo e fuori, con il sorriso e senza perdermi mai d’animo. In secondo luogo sono permalosa: sono del cancro, un segno che ha tra le sue connotazioni questa caratteristica, ma giuro che in campo non lo sono e lascio scivolare tutto! Infine, sono sicuramente estroversa, nella giusta misura, però…”.
Il rimpianto, oggi, è per non aver potuto alzare un pallone a…
“La indovino con una: Tai Aguero! Una giocatrice magnifica a cui credo che ogni palleggiatore avrebbe voluto alzare almeno un pallone. Avrei potuto risponderti Francesca Piccinini, ma ho avuto la fortuna di giocare con lei in Nazionale: che classe…”.