Di Paolo Cozzi
Una quarta giornata di ritorno senza grosse sorprese quella di Superlega Credem Banca andata in scena nel weekend, in attesa del derby dell’Adige rimandato per consentire a Trento di giocare il recupero di Champions League. Ma se Perugia e Modena continuano la loro corsa senza perdere un set, fanno più rumore la seconda sconfitta consecutiva di Milano e soprattutto i tonfi di Cisterna e Vibo Valentia, che ormai si ritrovano a giocarsi la salvezza nella parte finale del campionato.
Bene Piacenza, che sembra finalmente aver trovato continuità di rendimento: il primo voto delle mie pagelle va al ds Hristo Zlatanov, che in un momento di difficoltà e di mancanza di risultati ha avuto la lungimiranza di non esonerare l’allenatore Gardini, ma di confermarlo e di lasciarlo lavorare in pace. Una ottima intuizione per l’ex bomber di Superlega che si merita un bel 10!
A Milano va in scena il big match di giornata, con i padroni di casa che, una volta affacciati nel salotto buono del volley hanno tutte le intenzioni di rimanerci in pianta fissa; ma Perugia è a “trazione Leon” e non lascia scampo. Se Abdel-Aziz è il solito grande bombardiere che picchia forte da ogni posizione e prova a tenere a galla i suoi (voto 8), manca però un’alternativa importante in attacco, nonostante un discreto Petric (ma troppi davvero 4 errori diretti in attacco). È soprattutto al centro che manca un attaccante da 15 palloni che potrebbe dare alternative tattiche a Sbertoli. E se Clevenot soccombe al 22% di attacco (voto 5) la sfida si fa davvero impari.
Perugia come sempre in attacco macina punti su punti e con la battuta trova guizzi importanti. Leon (voto 9) festeggia al meglio il rinnovo del contratto, ben supportato da un De Cecco sempre sublime direttore d’orchestra. Peccato per la prova opaca di Plotnytskyi (voto 5) che spreca l’occasione da titolare chiudendo con un misero 31% in attacco.
Nel derby emiliano è Ivan Zaytsev a vestire i panni di Thor e a martellare già dalla battuta le fragili certezze di Ravenna. Benino anche Kaliberda (voto 7), un po’ leggerino in attacco ma sempre molto utile nei fondamentali di seconda linea. Per Ravenna una ricezione da film horror, che subisce oltre 14 ace in tre soli set, con il giovane Cavuto (voto 5,5) che viene messo sotto pressione e fatica anche in attacco. Ma è tutta la squadra di Saitta a girare male, chiudendo con un mesto 32% con Lavia e Vernon-Evans in grossissime difficoltà.
Impiega un set Padova a scrollarsi di dosso Sora e a macinare il suo gioco, con Hernandez in versione brutta copia (voto 5) che non riesce ad incidere come al solito, mentre si rivede Randazzo (voto 8,5) che in attacco è straripante, anche se bisticcia parecchio con la ricezione. E finalmente dice la sua anche Polo (voto 9), centrale rivelazione l’anno scorso, da cui in questa stagione si attendeva ancora uno squillo di tromba come quello di domenica.
Per Sora la nota positiva è il solito Joao Rafael (voto 9), unico baluardo di una squadra che in attacco pare sempre leggerina e paga l’assenza di un opposto da 30 punti che potrebbe darle una mano nei momenti chiave del set.
Vittoria importantissima per Monza in chiave playoff, con il duo Dzavoronok–Kurek (voto 8,5) che prende per mano la squadra e la accompagna ad una vittoria scacciacrisi. Orduna giostra bene tutte le sue bocche da fuoco,e anche i due centrali tornano ad essere incisivi nel risultato finale.
Cisterna spreca un’occasione enorme per andare a caccia di punti salvezza, ma se da un lato può festeggiare un Patry (voto 8,5) tornato su rendimenti eccelsi, dall’altro soffre troppo in ricezione. La squadra laziale dà comunque la sensazione di essere meglio attrezzata di Vibo nella corsa salvezza, potendo contare su due bande come Palacios e Van Garderen, anche stavolta entrambi in doppia cifra.
Ed è proprio Vibo a perdere un bel treno salvezza in casa contro Piacenza, in una stagione complicata non solo dai problemi tecnici e tattici, ma anche dalla questione palazzetto che ha finito per togliere identità alla squadra. Ancora una volta l’opposto Aboubacar (voto 5) non incide nel match, e se in più la ricezione non va, Baranowicz perde la possibilità di giocare al centro con Chinenyeze, una delle sue principali bocche da fuoco.
In netta ripresa invece gli emiliani, con un Dick Kooy (voto 8,5) sempre più determinante che si carica gran parte delle responsabilità sul suo braccione. Nonostante una buona prova in ricezione, non può essere sufficiente l’apporto di Berger, che in banda chiude con un mesto 2 su 14 in attacco.