Il Pagellone di Paolo Cozzi – Osmany uno e trino, Simon granitico, Rychlicki la sorpresa

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Di Paolo Cozzi

Spettacolo si aspettavano i 9000 spettatori della Unipol Arena e spettacolo hanno avuto nella finale di Del Monte Coppa Italia, con tutti i protagonisti scesi sul taraflex che hanno offerto uno spettacolo di altissimo livello e fatto divertire gli spettatori per quasi tre ore. Finale al cardiopalma con la Lube che, dopo aver perso il quarto set sciupando palloni su palloni, trova la forza per restare aggrappata al match e, sorretta da un Juantorena immenso, da un Bruno ispirato e da un Leal killer, porta a casa con merito una vittoria che si è davvero sudata in questa due giorni.

E veniamo alle pagelle della Cucine Lube Civitanova, con il pensiero che Bruno ha quasi ufficializzato il suo ritorno in Brasile per motivi familiari (un abbraccio a lui, a papà Bernardinho presente in questa due giorni bolognese e alla mamma rimasta in Brasile) e sarà un peccato perdere un lottatore, un grande palleggiatore, ma soprattutto un uomo come lui.

Juantorena UNO E TRINO. Gli anni passano e lui, come solo pochi campionissimi sanno fare, dimostra di essere ogni anno ancora più forte, ancora più determinante. Il fisico magari ha ceduto qualcosa all’anagrafe, ma la testa di Osmany è lucida, reattiva e lo porta sempre a fare la scelta giusta. 28 punti con il 63% in attacco, quasi il 50% in ricezione e pochissimi errori… Ecco, se stasera penso alla personificazione della perfezione, penso a lui!

Bruno RICCARDO MUTI. Come un direttore d’orchestra di fama mondiale gestisce al meglio le sue tante bocche da fuoco, e se uno di loro ha passaggi a vuoto, sfrutta la sua infinita esperienza per riportarlo in partita e farlo diventare decisivo al tie break (vedasi Leal). Quando nel quarto set, su una delle tante palle match, alza a Simon che però neanche parte in rincorsa, è fenomenale a restare lucido e concentrato dando sicurezza alla squadra.

Leal CERTEZZA. Fatica a carburare nei primi due set, ma quando gli animi si scaldano, quando l’adrenalina comincia a scorrere, il sangue nelle sue vane ribolle di voglia ed esce fuori il DNA del campione. Devastante nel tie break, fantastico in ricezione, dove tiene molto meglio che in altre occasioni.

Simon GRANITICO. Sei muri, sei autentiche fosse di quelle che fanno male e tagliano le gambe. A volte fatica ad arrivare sulle palle veloci, ma quando va on fire diventa ingiocabile e i suoi lunghi tentacoli oscurano il taraflex. Se poi aggiungiamo a questo attacchi a bomba e servizi potenti, be’… abbiamo davanti il numero uno dei centrali al mondo.

Rychlicki SORPRESA. Per molti mesi il suo rendimento è stato al vaglio di tutti gli esperti di settore, che spesso lo hanno messo alla gogna. Ma lui in silenzio ha continuato a lavorare e in questi due giorni ha dimostrato di valere questa Lube. Magari il 44% in attacco sembra poca cosa, ma non spreca un pallone, gioca lucido in attacco, anche se al servizio incappa in una giornata decisamente no.

Anzani REGOLARE. Bene in attacco e muro per due set, poi si spegne un pochettino fino a essere sostituito da coach De Giorgi.

Diamantini LUCIDO. Entrare a finale in corso non è mai facile, avere la fiducia incondizionata di Bruno che ti alza palloni anche importanti è però tanta roba. Bravo, bravissimo nel trovare subito il clima partita e dare sostanza al gioco centrale di Civitanova.

Balaso TUTTOCAMPO. Parte lento e subisce parecchio nel primo set, ma poi trova la chiave della ricezione e pian pianino con lui cresce tutta la linea di Civitanova. Finisce con il 52% di positive contro la Perugia di Leon e Atanasijevic, non sarà Vangelo ma è tanta roba davvero!

Che dire di Perugia? La sensazione è che Atanasijevic sia rimasto per molti tratti di partita fuori dal gioco di De Cecco ma, pur chiudendo con una prova sottotono in attacco, sia riuscito a essere prezioso per la sua squadra a muro, molto meno al servizio. Leon a tratti è devastante con colpi ai limiti della fisica, ma alla lunga paga la tanta, troppa mole di lavoro sia in attacco che in  ricezione e cala vistosamente al servizio.

Male il gioco al centro, con De Cecco che da spesso la sensazione di non “sentire e vedere” i suoi due attaccanti Russo e Ricci, finendo così per regalare un vantaggio alle scelte a muro avversarie. Tutto sommato simile il rendimento di Lanza e Plotnytskyi, con l’ucraino un po più performante in attacco e ricezione, entrambi chiamati a essere uomini di equilibrio in una partita molto fisica.

So che non ho messo le pagelle degli sconfitti, ma perdere per due punti fa male, brucia, e credo che per una sera si possa anche non infierire troppo su chi si sta leccando le ferite!

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