Di Paolo Cozzi
Come si immaginava da tempo, questo week end di Final Four di Coppa Italia è stato anche l’occasione per saperne di più circa il futuro di Bruno Rezende e sui suoi progetti per l’anno post olimpico.
Premetto che anche in questi due giorni il giocatore brasiliano ha dimostrato di essere un fenomeno unico, capace di illuminare, gestire, trascinare i suoi ragazzi alla vittoria pur con qualche momento di appannamento; e anche in questi ha dimostrato grande umiltà e saggezza, andando a confrontarsi con la propria riserva per trovare indicazioni utili a ribaltare una partita (la semifinale) che sembrava ormai segnata.
Nel lungo weekend bolognese ho avuto il piacere di parlare sia con Bernardinho che con Bruno stesso (qui la sua intervista integrale) e ho capito che una scelta di cuore, dettata da motivi personali che credo sia giusto rimangano tali, porterà Bruno a tornare in Brasile, al di la di ogni discorso tecnico ed economico che possa trovare oltre oceano.
Proprio la situazione di difficoltà di alcuni club brasiliani ha portato Perugia a sondare il terreno e fare una super offerta al palleggiatore brasiliano, ma ripeto: non penso proprio che la scelta di Bruno sia legata a tale aspetto, e quindi direi che purtroppo quasi certamente la Superlega perderà uno dei suoi protagonisti più luminosi.
Nel frattempo, da rumors di parterre e chiacchierate varie penso di poter dire che Civitanova abbia una deadline entro fine settimana con il procuratore di Luciano De Cecco, perché da grande club quale è ha fretta di chiudere con il regista per la prossima stagione, per potergli poi costruire intorno la squadra migliore.
Fino a ieri pensavo che De Cecco alla fine sarebbe rimasto a Perugia, primo perché lo considero un grandissimo atleta, fenomenale sul gioco veloce e molto preciso su palla alta, cresciuto negli ultimi tre anni in maniera esponenziale nella gestione della squadra, e poi perché sostituirlo con un giocatore di pari livello diventerebbe una mission impossible per gli uomini di mercato del presidente Sirci.
Ma dopo la finale, indubbiamente giocata non al meglio da Luciano al pari di tanti altri compagni, si è creata intorno all’argentino una brutta atmosfera, non adatta ad un ambiente come quello della pallavolo, con blog e pagine Facebook piene di insulti pesanti e vili nei confronti di De Cecco. Ecco, se forse prima tentennava e rifletteva su quale strada perseguire, credo che alla luce di questi fatti diventi più facile sedersi al tavolo con Civitanova e mettere la firma sul proprio futuro.
Chiudo rivolgendomi a tutti quegli pseudotifosi che si sono rivolti a lui come mercenario, venduto, o con epiteti ancora peggiori… Tifosi come voi è meglio perderli che trovarli, ma voglio spiegarvi una cosa, da ex atleta. Quando un giocatore, dopo anni in una squadra, decide di andare via, desidera più di ogni altra cosa chiudere da vittorioso, portandosi a casa più trofei possibili, per farsi rimpiangere nella stagione successiva, per mettere in difficoltà il suo successore!