Foto Volley Libertas Osimo

L’idea della Libertas Osimo per “salvare” la prossima stagione

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Di Redazione

La pallavolo nazionale e quella regionale si interrogano sul come ripartire dopo l’emergenza coronavirus che ha condizionato l’attuale stagione sportiva. Diversi dubbi animano le società di ogni disciplina sportiva, perché il futuro appare tutt’altro che roseo. Anche il volley dovrà fare i conti con un mutato quadro generale: secondo Valter Matassoli, direttore generale della Volley Libertas Osimo, il momento richiede decisioni per certi versi rivoluzionarie per far sì che il movimento non debba dire addio a diverse realtà.

La conclusione dei campionati era scontata e necessaria – dice Matassoli – ma l’annullamento della stagione 2019-2020 ha come conseguenza una ripartenza che segue direttive consolidate. Quindi, da meta’ luglio, chi vuole partecipare alla nuova stagione 2020-2021 dovrà assolvere una serie di impegni: dall’affiliazione alle tasse dei tesseramenti e alle iscrizioni, con tempi scanditi dal livello di campionato. A tutt’oggi l’unica cosa certa e’ la crisi economica e sanitaria che stiamo vivendo. Per una società sportiva e il suo direttivo è difficile conoscere ora il budget a disposizione (sponsor, quote iscrizioni, contributi enti)“.

Le società – continua il dg della Libertas Osimo – non sono coperte da una nuova normativa da seguire per la salute degli iscritti e per le responsabilità di cui rispondere. Quale presidente oggi è disponibile a firmare per partire così? Un’altra cosa certa è il recente passato: un potenziale che ogni società conosce attraverso i suoi iscritti, il suo staff tecnico, i collaboratori. Un nucleo che dovrà adattarsi alle nuove ed imprevedibili esigenze. Siamo nell’anno preolimpico, quindi la Federazione non rinuncerà (a mio avviso non deve) a un nuovo flusso di entrate, sperando che non proponga una “manovra-caramella” tipo i 600 € del contributo dello stato. È molto probabile che la Federazione, anche se a malincuore, accetti la scomparsa di società (quelle più deboli) perché comunque manterrà la massa e quindi contare su discrete entrate“.

Da qui nasce la cosiddetta proposta della stagione 2019-2021: “Chiediamo di rivedere l’annullamento dei campionati a favore della sospensione degli stessi, proponendo una ripresa a gennaio 2021, secondo un percorso articolato ma non difficile da attuare. Una richiesta per avere tempo e razionalità per prendere decisioni ed avanzare proposte, e per non buttare al vento le energie profuse lo scorso anno. A luglio le società non dovrebbero assolvere nessun impegno verso affiliazioni e altre tasse di tesseramenti ed iscrizioni perché già versate lo scorso anno: le uniche tasse da pagare sarebbero quelle relative alle attività che ripartiranno a gennaio 2021. Infatti è un capitolo di spesa in meno da inserire nel bilancio societario“.

Considerato che la crisi economica non sarà superata in tempi brevi – spiega Matassoli – si potrà avanzare una proposta di congelamento delle quote tasse per il prossimo quadriennio. Inoltre la Federazione non ha nuove entrate e quindi non è razionale chiedere detassazioni. Ma per un’idea del genere l’intervento della Federazione non basta: dovremmo chiedere, attraverso la Fipav, una serie di interventi facendo pressione sulla Regione per contributi finalizzati all’acquisto di attrezzature e mezzi, alla Provincia e al Comune per la revisione delle tariffe di affitto degli impianti e delle utenze, a tutti gli enti citati per abbassare i costi delle visite mediche, ai Comitati Regionali e Territoriali per la rivisitazione delle formule di svolgimento dei campionati e l’adeguamento delle tasse di iscrizione e tasse gara“.

Il progetto non sembra semplice da attuare, ma il dirigente marchigiano insiste: “Ipotizzare la ripresa dei campionati di serie e di quelli giovanili da gennaio non è poi così utopistico, dato che da ora fino a dicembre c’è il tempo necessario per pianificare nel migliore dei modi il tutto. Senza dubbio l’obiettivo è quello di dar vita ad un progetto articolato. Si spera che in questo lungo periodo le società trovino le risorse per i loro programmi e se, in itinere, qualche società decida di ritirarsi vengano applicate, per loro, le misure sempre applicate (senza sanzioni pecuniarie). Ovviamente si auspica che in questo periodo si elabori una normativa per le misure di sicurezza sanitaria“.

(fonte: Comunicato stampa)

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