Di Redazione
Sono passati ormai diversi anni da quando Tifanny Abreu è diventata a tutti gli effetti una donna non solo per l’anagrafe brasiliana ma anche per lo sport. Ora l’obiettivo è la nazionale: “Non ho mai nascosto che la Seleçao è il sogno della mia vita, il mio grande obiettivo. Quest’anno sono entrata tra le dodici migliori marcatrici del campionato e sono estremamente soddisfatta, ma essere tra le migliori non vuol dire essere la migliore. Devo confrontarmi con giocatrici forti, giovani, motivatissime: sono cresciuta e so di avere ancora molto margine di miglioramento”.
Tifanny, ospite del podcast “Cientosta do Esporte” (lo scienziato dello sport) ha parlato anche di della sua delicata fase di transizione: “Ho trentacinque anni ormai ma a volte penso che la mia carriera sia solo all’inizio anche perché fino a quando sono stato un uomo ho subito tutte le mie insicurezze e anche molti episodi di bullismo, la parte migliore di me si è espressa come donna. È così che sono cresciuta davvero”.
L’unica cosa che le interessava era diventare donna: “Avrei rinunciato anche alla mia carriera di atleta per questo, in fondo atleta lo sono sempre stata, donna lo sono diventata con molto tempo e tanta fatica. Ora posso solo zittire i pregiudizi con il mio atteggiamento sul campo e il mio impegno. Posso solo convincere io gli allenatori che posso essere titolare e che merito una chance”.
(Fonte: Globo)