Di Redazione
Un tuffo nel passato con #lubelegends, ritroveremo giocatori che hanno fatto la storia del club. Oggi primo giorno, Nalbert, grande campione che ha vestito la maglia biancorossa nei primi anni 2000.
“È un piacere parlare con voi. La Lube è sicuramente nel mio cuore, vi seguo sempre, mi fa molto piacere vedere quanto sia cresciuta la società, ora la più rispettata al mondo. È un piacere sapere di aver fatto una piccola parte, ho partecipato alla storia della società”.
Iniziamo con qualche bel ricordo, due vittorie importanti, 2001 coppa Italia ad Ancona e Coppa Cev a San Sepolcro.
“Quando sono arrivato in Italia per me era un onore, è il miglior campionato del mondo, si vince lavorando giorno dopo giorno, creando una tradizione. Volevamo vincere alla prima opportunità in quella stagione e l’abbiamo fatto durante la Coppa Italia organizzata dalla Lube ad Ancona. Abbiamo vinto contro Modena in una semifinale durissima, poi la finale era la prima della storia della Lube, avevamo fiducia. La Sisley Treviso era uno squadrone, abbiamo fatto una partita perfetta vinta 3 a 0. Anche in Coppa Cev, abbiamo fatto la finale perfetta contro Modena vincendo 3 a 0. È stata una stagione bellissima”.
Un tifoso scrive: ricordo ancora i tuoi giri di campo che facevi dopo il punto
“Ho portato un po’ di entusiasmo brasiliano e di allegria”.
A Trento ti ricordano ancora, sei sempre stato un avversario durissimo.
“Mi ricordo della Coppa Italia 2003, a Trento, contro la Sisley Treviso. È stata una rimonta incredibile, ancora non capisco come abbiamo fatto a vincere quella partita, loro hanno giocato meglio ma abbiamo vinto noi, una partita stranissima”.
Raccontiamo ai più giovani la storia di Nalbert. Il suo arrivo alla Lube ha sancito il salto di qualità per la società che voleva diventare grande. È stato uno dei giocatori più grandi della pallavolo, ambito da tutte le squadre del mondo. Il Samuele Papi brasiliano, fortissimo in seconda linea e bravissimo in attacco e battuta. Aveva lo stesso carisma in campo di Bruno, ha vinto praticamente tutto con la nazionale di cui è stato capitano. Tutti lo ricordano con grande piacere e ammirazione alla Lube.
“Ora sono tifoso Lube, il periodo più ricco della mia carriera pallavolistica l’ho vissuto in Italia, dai 25 ai 30 anni. È il periodo in cui sono cresciuto come giocatore. Il campionato italiano ha portato i brasiliani in Italia, in un certo senso ha allenato la nazionale brasiliana. Ho ricevuto tanto calore e affetto da tifosi e società. Mi sento parte della Lube”.
Nalbert è stato un grande giocatore, un brasiliano che arrivava da Rio de Janeiro. Una sera è uscito, in autostrada c’era nebbia, non sapeva cosa fosse, ha telefonato impaurito a Massaccesi perché non sapeva cosa fosse la nebbia.
“(ride) in Italia è freddo d’inverno, a Rio è sempre caldo”.
Cosa ti manca dell’Italia? Il ciauscolo?
“Il cibo mi manca tanto, in Italia non importa dove mangi, in tutti i ristoranti si mangia bene”.
Qual è la differenza tra Lube attuale e la Lube in cui giocavi tu?
“La Lube ha costruito una storia impressionante, ha una bella tradizione con tantissimi trofei. Quando arrivi in una finale difficile, conta la tradizione, la mentalità, cosa hai costruito. Ora dicono tutti che è la squadra più forte al mondo. Ora tutti vogliono giocare nella Lube, 15 anni fa era ancora una scommessa”.
(Fonte: comunicato stampa)